DI REDAZIONE L’Olio di Calabria Igp è ora finalmente una realtà. Con il logo che rappresenta i Bronzi di Riace, simbolo della forza e della grecità calabrese, ufficialmente, l’olio extravergine d’oliva delle cultivar autoctone calabresi, tra cui la Dolce di Rossano rappresenterà la Calabria e le sue varietà. Di seguito il disciplinare di produzione pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’unione europea del 20 agosto 2016 :“L’Indicazione Geografica Protetta «Olio di Calabria» - si legge nell’atto ufficiale che riproduce il Disciplinare di Produzione - è riservata all’olio extravergine di oliva ottenuto da olive provenienti dalle seguenti cultivar autoctone, a prevalente diffusione sul territorio regionale (cultivar prevalenti): Carolea, Dolce di Rossano (Sin.: Rossanese), Sinopolese (Sin.: Chianota, Coccitana), Grossa di Gerace (Sin.: Mammolese, Geracitana, Dolce), Tondina (Sin.: Roggianella), Ottobratica (Sinonimo: Dedarico, Perciasacchi), Grossa di Cassano (Sin.: Cassanese), Tonda di Strongoli, presenti da sole o congiuntamente, in misura non inferiore al 90 %. Il restante 10 % può provenire da cultivar di olive autoctone di minore diffusione: Nostrana, Spezzanese, Santomauro, Dolce di Cerchiara, Tombarello, Ciciarello, Zinzifarica, Galatrese, Tonda di Filocaso, Tonda di Filadelfia, Borgese, Pennulara, Mafra, Vraja, Agristigna, Corniola. Sono accettate, in virtù della loro funzione di impollinatori, le altre cultivar nazionali, in misura non superiore al 3 %”. E inoltre: “Tutte le fasi del processo di produzione: coltivazione, raccolta, oleificazione devono avvenire nella zona geografica delimitata”. “La zona di produzione dell’olio extravergine d’oliva ad Indicazione Geografica Protetta «Olio di Calabria» - si precisa - comprende l’intero territorio amministrativo della regione Calabria”. (fonte Local Genius, giornale di identità territoriale)