5 ore fa:Il calabrese Natale Mazzuca nominato vicepresidente di Confindustria
6 ore fa:Nella Calabria del nord-est più di 160mila persone chiamate alle urne delle Amministrative di giugno
7 ore fa:Disputato a Co-Ro il "sociale primaverile di equitazione". Qui i nomi dei partecipanti
3 ore fa:Tutto pronto a Lauropoli per la "Primavera in Pizza"
8 ore fa:Falbo invita Chiaravalle per un sopralluogo sulle arterie stradali nel cassanese
7 ore fa:Contributi per impianti fotovoltaici, per Scutellà (M5s) «è l'ennesima beffa del Governo»
4 ore fa:Nuove forze a supporto del Garante della Salute
6 ore fa:A Frascineto presto fruibile il sentiero Arcobaleno, dotato anche di tavolette braille
4 ore fa:A Cariati iniziati i lavori di ripascimento costiero
5 ore fa:Il San Marco in lista per diventare patrimonio Unesco, Straface ringrazia Occhiuto e Varì

Parco archeologico di Sibari: ora (forse) si fa sul serio. Nominato un Cda “strategico”

2 minuti di lettura

SIBARI – Forse, ora, c’è una strategia seria per salvare non solo il Parco Archeologico di Sibari ma l’intero sistema di emergenze artistiche, storiche e monumentali del comprensorio ionico della Calabria del nord est.

Dopo anni di abbandono, mancato sviluppo e tentati programmi di rilancio di una delle aree archeologiche (con annessa zona museale) più importanti del Mediterraneo, oggi finalmente si è pensato a dare organizzazione, risorse e idee per dare propulsione al decollo del più importante ed emblematico “valore inespresso” del territorio.

A far questo ci ha pensato il Governo Conte e, in particolare, il ministro del Beni culturali, Dario Franceschini, e il sottosegretario Anna Laura Orrico con due azioni importanti, strategiche. La prima, aver garantito l’autonomia gestionale del Parco archeologico. Questo significa che il sito avrà un suo management e non sarà più legato a filo doppio ad altri uffici superiori. La seconda, avergli dato – appunto – un management. E che management, verrebbe da dire.

Nei giorni scorsi, infatti, il MiBaCT ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione del Parco archeologico della Sibaritide. Ad affiancare il direttore del Museo e del Parco Archeologico di Sibari, Filippo Demma, che presiederà il cda, saranno: Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza e presidente di un’azienda calabrese d’eccellenza qual è la storica fabbrica di liquirizia Amarelli di Corigliano-Rossano; Anna Cipparrone, storica dell’arte, docente universitaria che ha collaborato più volte anche con la Provincia di Cosenza e Vito D’Adamo, alto funzionario del Mibact, stretto collaboratore del Ministro, di origini lucane e innamorato dell’arte e della Calabria. Insomma un cda dove ci sono dentro grandissime competenze storico-artistiche-culturali, ci sono eccellenti doti manageriali, promozionali e comunicative, c’è la capacità di attingere a fondi.

Ovviamente queste sono tutte splendide premesse, sperando che non ci siano intoppi, che non prevalga l’irresistibile nevrosi calabrese di non sapere tradurre in azione ciò che è in potenza. Certamente, considerato lo spessore delle personalità in campo c’è da essere ottimisti e speranzosi. Perché dalla buona riuscita di questa “operazione rilancio” può dipendere lo sviluppo economico e turistico dell’intera Sibaritide.

Con un’azione di marketing, forte e degna di questo nome, su un patrimonio universale come il Parco archeologico di Sibari c’è speranza per un più florido e duraturo mercato crocieristico. C’è speranza affinché la costa di Sibari, da Sinni al Nicà, possa sviluppare e vedere crescere il mercato turistico vacanziero estivo. C’è speranza che l’innumerevole patrimonio artistico, culturale e paesaggistico della Sibaritide (dal Codex al castello di Corigliano-Rossano, dai parchi archeologici di Broglio e Castiglione di Paludi, dai boschi della Sila greca al monastero della Madonna delle Armi) possa essere messo in rete e promosso “simultaneamente” sui mercati internazionali del turismo. C’è speranza che questo angolo della Calabria, rimasto – paradossalmente – con infrastrutture tra le più arretrate d’Europa possa finalmente decollare.

E che possa farlo con l’impegno dei privati. Perché è innanzitutto interesse loro che questo territorio abbia una capacità contrattuale e di mercato più vantaggiosa rispetto a quella attuale. C’è speranza. Ed è, per una volta, una speranza motivata.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.