Trovato un cadavere nel cuore dello Scalo di Rossano: ennesima tragedia della solitudine
La vittima, un uomo ucraino di mezza età senza fissa dimora che vive in stato di indigenza. Sul posto i Vigili del Fuoco che hanno dovuto abbattere un muro per recuperare il corpo. Indagini affidate alla Polizia di Stato
CORIGLIANO-ROSSANO – Una nuova tragedia della solitudine “affogata” nel caldo straordinario di questi giorni. Nel pomeriggio, il cadavere di un uomo di mezza età, cittadino ucraino senza fissa dimora, è stato rinvenuto in un casolare abbandonato situato in Via Arno, nel cuore di Rossano Scalo.
L'ingresso dello stabile era chiuso da un muro di mattoni, che i vigili del fuoco hanno dovuto abbattere per accedere alla struttura. Si presume che l'uomo possa essersi introdotto nell'edificio cercando riparo, probabilmente attraverso un balcone o una finestra. Una volta all'interno, i soccorritori si sono trovati davanti a una scena agghiacciante, con il cadavere che giaceva tra lo squallore del casolare abbandonato.
Sul posto sono immediatamente intervenute le forze dell'ordine, comprese le squadre del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Corigliano-Rossano, oltre ai carabinieri del reparto territoriale. L'intervento sanitario è stato affidato ai soccorritori del 118, ma si è reso necessario il parere del medico legale per determinare con precisione le cause del decesso.
Secondo le prime indicazioni fornite dagli inquirenti, appare evidente che l'uomo possa essere stato vittima di un malore, probabilmente aggravato dalle elevate temperature che hanno caratterizzato questi ultimi giorni. Il caldo torrido e inarrestabile sembra aver colpito duramente, rivelandosi letale per chi, come tanti altri, vive ai margini della società e soffre in silenzio.
Questa ennesima tragedia della solitudine sottolinea ancora una volta la vulnerabilità delle persone senza fissa dimora, lasciate spesso sole a fronteggiare condizioni estreme senza alcun tipo di protezione o supporto. Un richiamo doloroso per le istituzioni e la comunità tutta a non abbassare la guardia e a lavorare incessantemente per prevenire tali drammatici episodi, garantendo dignità e sicurezza a chi vive in condizioni di estrema precarietà.