Processo Athena, prosciolto l'imprenditore cassanese Mario Varca
Il Giudice per l'Udienza preliminare di Catanzaro ha accolto le richieste del collegio difensivo composto dagli avvocati Enzo Belvedere (in foto) e Cristoforo Salerno
CATANZARO - Stamattina a Catanzaro, si è celebrata una fase cruciale del processo Athena dinanzi al Giudice dell'Udienza Preliminare (GUP) della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catanzaro. L'unico proscioglimento durante questa udienza è stato quello dell'imprenditore Mario Varca di Cassano, titolare di villaggi turistici sull'Alto Jonio. I giudici hanno accolto le tesi presentate dal collegio difensivo di Varca, composto dagli avvocati Enzo Belvedere e Cristofaro Salerno.
I fatti. La Procura Distrettuale Antimafia, all'epoca diretta da Nicola Gratteri, aveva contestato a Varca, insieme a Nicola Abbruzzese, Gianfranco Arcidiacono e Pasquale Forastefano, un episodio di violenza privata aggravata dal metodo mafioso. La vicenda riguardava un ex dipendente, costretto inizialmente a presentare le dimissioni dall'impiego di bagnino in uno stabilimento balneare di Roseto Capo Spulico e successivamente a scusarsi con il datore di lavoro per una discussione legata a un periodo di malattia prescritto dal medico.
In seguito, avendo appreso che la relativa indennità sarebbe stata corrisposta dall'INPS, gli indagati avrebbero costretto la vittima a scusarsi con l'imprenditore con cui aveva avuto una violenta lite. Varca, nello specifico, era stato accusato di aver interessato gli 'ndranghetisti per tutelare la propria posizione; oggi, però, il gup del tribunale di Catanzaro Gabriella Pede lo ha assolto pienamente da questa accusa
La maxinchiesta antindrangheta, denominata operazione Athena, aveva svelato gli interessi della supercosca degli Zingari, consorziata con quella dei Forastefano, su varie imprese prevalentemente agricole e turistiche della Sibaritide, riferite al periodo 2018-2020. L'operazione era scattata all'alba del 30 giugno scorso, impiegando centinaia di Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo - Comando Provinciale di Cosenza, Polizia di Stato con personale delle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro e del Servizio Centrale Operativo di Roma, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
L'esito di questa fase del processo segna un'importante svolta, anche se il percorso giudiziario è ancora lungo e complesso per gli altri imputati coinvolti.