Strage in autostrada, il Gup non si presenta in tribunale. Ennesimo dolore per la mamma di Stanislao Acri
L'udienza si sarebbe dovuta tenere stamattina a Cassino, la signora Lucrezia Leo era arrivata in Lazio a bordo di un taxi ma nessuno l'aveva avvisata che la seduta non si sarebbe tenuta: «Non abbiamo più lacrime e parole»
CORIGLIANO-ROSSANO - È un dolore che si perpetua e rinnova giorno dopo giorno, oggi aggravato dai tempi della burocrazia. Se la ferita dell'anima non si rimarginerà per il dramma che ha investito i familiari di Stanislao Acri, Daria Olivo e del piccolo Pier Emilio, uccisi lungo l'autostrada Roma-Napoli nell'estate del 2018 per conseguenza di un violento incidente stradale, quella stessa ferita non può continuare a grondare ancora più sangue a causa di ritardi e lentezze. Stamani a Cassino si sarebbe dovuta celebrare l'udienza davanti al Gup nel processo per omicidio stradale di cui è accusato il conducente del veicolo che in quella calda giornata di luglio tamponò bruscamente, senza lasciare scampo, la Fiat Punto sulla quale viaggiava la giovane famiglia rossanese. La seduta, però, non si è tenuta per l'assenza del giudice e la signora Lucrezia Leo, mamma di Stanislao Acri, settantenne e malata oncologia, insieme alla figlia, arrivata nella città laziale a bordo di un taxi per assistere all'udienza, ha saputo dell'annullamento del dibattimento processuale solo una volta giunta nel palazzo di giustizia cassinese.
«Nessuno ci ha avvertito e nessuno si è preso la briga di riflettere sul fatto che questa udienza avrebbe visto la presenza di persone che arrivano dai due estremi dell'Italia - ha detto la singora Lucrezia alla collega Angela Nicoletti di FrosinoneToday -. Noi dalla Calabria, i nostri legali dall'Umbria mentre quelli dell'imputato dal Piemonte. L'udienza è stata aggiornata al prossimo due febbraio. Quanto tempo ancora dovremo attendere per avere giustizia? Ma l'umanità e il rispetto per la persona e per il nostro dolore dove sono finiti? Non abbiamo più lacrime e parole».
Insomma, una tragedia nella tragedia, che continua a sconvolgere le famiglie delle vittime. Ricordiamo che seguito delle indagini fatte dalla Polizia Stradale a seguito dell'incidente la procura di Cassino si era pronunciata prima per una richiesta di archiviazione. Solo successivamente, grazie anche e soprattutto alla caparbietà dei familiari di Stanislao, Daria e Pier Emilio, insieme a quella del collegio difensivo della parte offesa, composto dagli avvocati Nicodemo Gentile ed Antonio Cozza, si è giunti al cambiamento del capo di imputazione da "omicidio colposo plurimo" ad "omicidio stradale". Un fatto questo - si legge su FrosinoneToday - che ha indotto gli avvocati dell'autista ad optare per il rito alternativo del giudizio abbreviato. L'udienza di oggi sarebbe dovuta servire al giudice per formalizzare proprio la richiesta avanzata dall'imputato.