Cani per la custodia del gregge non dichiarati all’anagrafe, multato un allevatore
L'operazione dei carabinieri forestali di Cosenza scaturisce a seguito dei controlli che si sono intensificati dopo la morte della ventenne Simona Cavallaro, vittima di cani pastore
COSENZA - Nei giorni scorsi, dopo il triste episodio costato la vita alla ventenne Simona Cavallaro, uccisa da un branco di cani pastore, si sono intensificati i controlli sui cani a custodia dei greggi su territorio calabrese così come disposto dal Comando Regione. A tal riguardo i carabinieri forestale della Stazione di Montalto Uffugo, congiuntamente al medico veterinario dell’ASP di Cosenza, hanno eseguito una serie di visite ispettive finalizzate ad individuare eventuali aziende zootecniche che utilizzano cani per la sorveglianza del proprio gregge.
Nel corso dei controlli è stato individuato un allevamento ovi-caprino in “Manca Gallina” nota località montana del comune di Montalto Uffugo, , dove un ragazzo del posto, deteneva oltre 23 cani in età adulta tra maremmani e meticci vari, utilizzati a protezione e custodia dell’intero allevamento. Dopo accurati accertamenti è emerso che nessuno di questi, era stato iscritto all'anagrafe canina obbligatoria per legge, aveva il tatuaggio o il microchip identificativo.
Al titolare dell’allevamento è stata pertanto comminata una sanzione amministrativa di circa duemila euro. Oltre a queste, il detentore dietro apposita prescrizione del servizio veterinario dovrà provvedere alla immediata registrazione dei canidi anche con l’applicazione ai propri animali del prescritto microchip, permettendo così di essere identificati d'ufficio nelle banche dati dell'anagrafe canina delle ASP, nonché di poter risalire immediatamente al proprietario detentore ed avere una precisa gestione sanitaria del cane.