Le scorie dell'ex Pertusola a Cassano Jonio continuano a far paura. I cittadini chiedono lumi a De Caprio
In una nota, il portavoce del comitato civico Francesco Garofalo ha chiesto un intervento concreto all'assessore regionale all'ambiente: «Manca un registro tumori e uno studio epidemiologico»
CASSANO JONIO - «Tutto ha un costo, ma la salute della gente non ha prezzo. Manca uno studio epidemiologico serio ed approfondito. Manca un registro dei tumori, da cui attingere i dati e per una casistica aggiornata. I cittadini hanno il sacrosanto diritto di sapere la verità, sull’incidenza delle ferriti di zinco, dell’ex Pertusola Sud di Crotone, sulla salute della popolazione di Cassano».
Lo afferma in una nota il portavoce del comitato spontaneo di cittadini per il diritto alla salute, della città delle terme, Francesco Garofalo.
«Nessuno – prosegue -, si può trincerare dietro il silenzio su una vicenda, su cui abbastanza presto è calato il sipario. Il Consiglio Comunale, massima espressione della rappresentanza, non può estraniarsi su una delicata materia, che tocca la salute pubblica. Gli organi sovra comunali, sono chiamati a fare la loro parte per tranquillizzare la popolazione. In tale contesto, - scrive Garofalo-, ho chiesto un incontro all’Assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Sergio De Caprio, a cui rappresentare l’intera problematica, atteso anche la sua sensibilità e il suo impegno in ordine nel settore dei rifiuti. Riteniamo, che è il momento di smuovere le coscienze in un territorio dalle mille potenzialità, ma che evidentemente, ha bisogno di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Negli anni ‘90, l’intero comprensorio di Cassano, in cui ricadono fiorenti attività agricole, turistiche e l’inestimabile patrimonio del Parco Archeologico di Sibari, è stato “sfregiato” dall’interramento di sostanze tossiche, in barba alle leggi ambientali e sanitarie vigenti».