Sanità precaria, il presidio di emergenza territoriale di Cassano Jonio decimato dal Covid
Al momento risultano positivi due ambulanzieri e un infermiere su un organico già sottodimensionato di 12 persone (3 autisti, 6 infermieri e 3 medici). Lunedì nuovi tamponi
CASSANO JONIO - C'è tanta apprensione in queste ore per le sorti del servizio di emergenza urgenza del 118 di Cassano Jonio. A seguito delle ultime verifiche ben tre figure professionali che operano all'interno della postazione territoriale di emergenza della città delle terme sono risultate positive al Covid-19. Si tratta di due autisti ambulanzieri e di un infermiere.
Non si sa ancora se queste tre persone abbiano potuto scatenare una catena di contagio all'interno del Pet cassanese. Se ne saprà di più nei prossimi giorni. Lunedì infatti, saranno effettuati i tamponi molecolari sugli altri operatori che compongono il Suem 118 (12 in tutto di cui 3 autisti, 3 medici e 6 infermieri), anche se il primo test, fatto nei giorni scorsi, ha già dato un primo esito negativo.
Da quanto se n'è saputo, infatti, i tre soggetti contagiati, ancor prima della comunicazione dell'esito del tampone (e quindi della successiva obbligatorietà all'isolamento), si erano già messi in autoisolamento. E questo nonostante il loro contratto di lavoro preveda un pagamento salariale ad ore.
Insomma, sono rimasti a casa per tutelare i colleghi pur sapendo che nei giorni in cui non avrebbero lavorato non avrebbero percepito alcuna remunerazione, nemmeno per congendo di salute.
Si tratta di una situazione particolarmente critica che, per di più, capita in un periodo difficile per la comunità cassanese dove il virus è ritornato a correre e a colpire diverse famiglie.
La speranza, ovviamente, è che la postazione sanitaria d'emergenza non venga decimata ulteriormente dalla Sars-Cov-2 perché a quel punto sarebbe difficile poter garantire i turni del 118 in un territorio ampio e complesso come quello della Piana di Sibari.