Cotticelli a "Non è l'Arena": «Non ero io. Era la mia controfigura. Dovevo essere "eliminato" »
Lo sfogo dell'ex commissario della sanità in Calabria nella trasmissione di Giletti su La7

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"Adesso (ri)parlo io". L'ormai ex commissario alla sanità in Calabria, Saverio Cotticelli, silurato dal premier Conte con un tweet e subito rimpiazzato con il "compagno" Zuccatelli, ex dirigente PD dell'Emilia Romagna, stasera è intervenuto a "Non è l'Arena" di Massimo Giletti, su La7, per raccontare la sua verità. Per raccontare come a suo avviso sono andate davvero le cose. L'ex generale dei carabinieri mandato in Calabria per tentare di rimettere a posto la sanità è stato incalzato dalle domande del conduttore e degli altri ospiti e giornalisti in studio: «Sembrava la mia controfigura, non so cosa mi sia successo. Non mi ha riconosciuto la mia famiglia non connettevo. Sto cercando di capire se ho avuto un malore o un’altra cosa perché io ho fatto il piano Covid. Tutto questo è stato preceduto da una serie di attacchi arrivati dalla stampa e dalle istituzioni. Quando in Calabria si toccano degli interessi devi essere eliminato». Poi aggiunge, quasi con la voce rotta dal pianto: «Stasera devo rendere onore alla Presidente Santelli. Sono sicuro che se ci fosse stata lei non saremmo arrivati a questo punto in cui si trova oggi la Calabria». Poi una rivelazione. Giletti insiste su una riunione dai toni accesissimi che si sarebbe tenuta nella Cittadella. Cotticelli conferma e precisa: «In quella circostanza venne fuori un debito di 100 milioni di euro per l'azienda ospedaliera Mater Domini che si sarebbe dovuto accollare sul bilancio 2020». Alla guida della Mater Domini c'è Giuseppe Zuccatelli colui che a distanza di un mese da quella riunione sarebbe diventato Commissario ad acta della Sanità in Calabria. Marco Lefosse Josef Platarota