Corigliano Rossano: «Riflessioni politiche di un cittadino»
I partiti, si sa, non sempre fanno scelte giuste. In alcuni casi sono stati affidati senza congressi, senza un minimo di discussione, senza nessuna regola. In altri, la scelta di restare dentro i partiti è stata ponderata con l’intento di cambiare il partito e non di cambiare partito. Negli ultimi anni mi sono trovato tante volte difronte a gente che si è sentita immune dallo sfacelo di una certa politica solo perché ha cambiato sigla o posizione. Bisogna agire con responsabilità per poter assicurare alle generazioni future una classe politica seria e onesta.
Nessuno può ritenersi incolume dalla disfatta politica che questo territorio sta subendo su più fronti: rifiuti, sanità, depurazione e tutto il resto. Anziché continuare ad avere una posizione critica ( spesso solo davanti ad una tastiera) dovremmo cercare di capire qual è stato il nostro ruolo nel far eleggere l’amico di turno, il parente o il conoscente. Sarebbe necessario, altresì, avviare un’analisi approfondita degli ultimi anni di politica a tutti i livelli. Tuttavia voglio vedere l’opportunità che si cela dietro a tutto questo.
Oggi i partiti, dopo mesi di silenzio, finalmente hanno avuto un sussulto di orgoglio e questo mi fa sperare che, in futuro, si possa realizzare quello che, da anni, ritengo sia la cosa più giusta da fare: istituire un dialogo costruttivo tra i partiti, le associazioni e le sigle sindacali. Il cambiamento non si impone dall’alto. Serve una politica gentile, capace di aprirsi e favorire la partecipazione di donne e uomini.
Una politica che sposti il proprio epicentro verso il territorio, le periferie e i centri storici; Che prediliga il dialogo, la forza delle parole e delle idee agli insulti e agli slogan. Servono forze e protagonismi nuovi, a partire delle tantissime esperienze locali che si rendono utili alla collettività disinteressandosi del clamore effimero e delle ambizioni personali. La democrazia non può fare a meno dei partiti atteso che sono l’anima della partecipazione politica dei liberi cittadini. Da sempre credo che il confronto all’interno di un laboratorio politico, qual è la “sezione”di un partito, sia la via preferenziale per poter continuare a coinvolgere i cittadini.
Quello che serve, in questo momento, per realizzare l’ambizioso processo di fusione tra queste due grandi città, è la partecipazione unita a una controcultura che non miri a un bersaglio da distruggere ma a un progetto da realizzare: ridare dignità alla città di Corigliano Rossano, un territorio ricco troppo spesso relegato ai margini da una politica incapace di concentrarsi sulle battaglie da fare per il territorio e sugli interessi dei cittadini. Responsabilità deve essere la parola d’ordine in relazione a questo ambizioso progetto.
Le difficoltà da affrontare sono tante e il regalo di un miracolo non c’è: occorre, quindi, che l’azione politica e il dibattito politico tengano sempre il focus puntato sugli interessi dei cittadini, rinunciando al misero tentativo di annientare l’avversario politico o quantomeno mettendolo in secondo piano rispetto ai superiori interessi da perseguire.
Perseverare nell’atteggiamento critico ad ogni costo, varrà soltanto a trascinare la nostra città verso la deriva oltre che a radicare, ingiustamente, nell’animo dei cittadini sfiducia e malcontento.La mia proposta, visto il momento, è quella di aggiungere alla discussione politica, oltre i partiti, anche i movimenti e i sindacati per raggiungere quello che, a mio avviso, dovrebbe essere l’obiettivo di un’azione comune: trovare soluzioni ai tanti problemi che attanagliano il nostro territorio.
Vi invito a prendere parte a questa discussione sui rifiuti che si terrà oggi, giovedì 16 luglio, presso la sede del Comitato Bucita, per provare a dire la nostra e cambiare le sorti di questa terra.
Da sempre sono convinto che la cittadinanza attiva debba avere un ruolo primario nella gestione quotidiana del bene comune».
Giuseppe CAMPANA cittadino di Corigliano Rossano