«L'Europa costituisce una formidabile opportunità a condizione di saperle cogliere ed incidere efficacemente sui suoi meccanismi decisionali». Con queste parole, nella sede di Confindustria Cosenza, il Direttore della Delegazione di Confindustria all'Unione Europea,
Gianfranco Dell’Alba, ha salutato i partecipanti all'incontro promosso dalle Associazioni degli Industriali di Cosenza e Vibo Valentia. Nel corso della riunione, aperta a tutti i candidati calabresi al Parlamento Europeo alle prossime elezioni del 25 maggio, è stato presentato il documento "
Le dieci priorità di Confindustria per un'Europa della crescita". «Un elenco di priorità - ha sottolineato il Direttore Dell'Alba - per i futuri deputati europei e per gli amministratori pubblici dei nostri territori affinché abbiano un approccio più attento alle questioni europee, dalle quali passa il cammino della crescita e della lotta alla disoccupazione». I lavori sono stati aperti dal Direttore degli Industriali cosentini
Rosario Branda che ha posto l'accento sulla necessità di avvicinare le regioni marginali all'Europa, «subendo meno i processi con un atteggiamento più attivo e propositivo, in grado di far ottenere risultati migliori in termini di crescita dei sistemi economici territoriali», ed hanno registrato gli interventi dei Presidenti di Confindustria Cosenza
Natale Mazzuca e diConfindustria Vibo Valentia
Antonio Gentile che hanno testimoniato la difficoltà del momento ed auspicato «un'inversione di tendenza con un'Europa più vicina al sistema delle imprese, che sappia operare con meno burocrazia, facendo cogliere in pieno tutte le opportunità di cui è portatrice». Alla presenza dei candidati
Mario Maiolo e
Mario Pirillo (gli unici ad aver accolto l'invito degli Industriali) e dei dirigenti calabresi del sistema Confindustria, tra cui il Presidente regionale della Piccola Industria
Aldo Ferrara, il numero uno di Confindustria Cosenza
Natale Mazzuca ha dichiarato che «dopo il fiscal compact dobbiamo ottenere un industrial compact che metta al centro delle politiche l'industria. Essa deve raggiungere la quota del 20% del Pil europeo entro il 2020 ma l'attuale politica di rigore non lo permette, anzi ha ingessato tutti gli investimenti. E' obbligatorio pensare ad una integrazione economica, finanziaria e politica che sia da stimolo alla crescita degli Stati membri. Ad oggi il total tax rate ha raggiunto il 65%, circa il 20% in più dei competitor europei e noi paghiamo il denaro il 5-10% in più. Insieme dobbiamo creare le condizioni affinché la nuova programmazione dei fondi comunitari, forse l'ultima, possa essere veramente funzionale alla rinascita di un nuovo tessuto economico e sociale, più di quanto lo siano state le precedenti». «Auspichiamo - ha sottolineato il Presidente di Confindustria Vibo Valentia
Antonio Gentile- che i parlamentari eletti sappiano fare rete tra di loro, al di là degli schieramenti politici di appartenenza, per dare risposte concrete ai territori. Dopo la politica di austerità serve un forte rilancio del manifatturiero ed un utilizzo ottimale dei fondi europei. E' in Europa che si tracciano le direttrici lungo le quali si muoverà lo sviluppo dei territori, dove si tutelano e si promuovono le vocazioni, le tradizioni, i giacimenti culturali e produttivi». Le dieci priorità "per un'Europa della crescita" si muovono nella direzione di andare oltre l'austerità con efficaci politiche industriali, economiche e fiscali, con realistiche e coerenti politiche energetiche, climatiche e ambientali, puntando sulla ricerca ed innovazione. Per gli Industriali bisogna promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, "pensando in piccolo per fare in grande". La ricetta degli Industriali è quella di riportare il manifatturiero al centro della programmazione dei Fondi strutturali, rafforzare il mercato unico per competere a livello globale, investire nelle reti per collegare merci, dati e consumatori e dare rapida attuazione all'agenda digitale. Confindustria pensa ad una politica commerciale a sostegno del tessuto industriale europeo e ad un'Europa in grado di giocare un ruolo decisivo nello sviluppo di un modello sociale moderno. Per il candidato
Mario Maiolo «con le ultime programmazioni di fondi europei il divario dei nostri territori rispetto a quelli più sviluppati non è diminuito. Le programmazioni sono diventate liste della spesa. Serve una qualificata rappresentanza politica che sappia fare quadrato intorno alle reali esigenze del territorio. E' necessario rafforzare la cultura europeista e sollecitare la collettività sull'importanza del voto per incidere sul futuro dell'economia». «Il Governo regionale deve prestare maggiore attenzione al lavoro che si realizza in Europa - ha dichiarato il candidato e parlamentare uscente
Mario Pirillo - indicando come usare le risorse e riuscendo a trasformare i programmi in progetti reali. A Bruxelles abbiamo fatto tanto anche se è stato comunicato poco».