CARIATI - Il risultato delle
primarie, se ha sancito la vittoria netta del candidato
Oliverio, ha evidenziato alcuni aspetti sui quali è utile riflettere, per una comprensione più completa del fenomeno elettorale. Per restare nel nostro territorio, dove i due schieramenti si sono eguagliati, a nessuno è sfuggito che tra gli elettori di
Callipo si possono individuare esponenti di partiti, non sicuramente alleati del
centrosinistra, alle prossime elezioni regionali. Il che conferma le riserve su questo tipo di primarie e ridimensiona gli entusiasmi, un po’ affrettati, sulla partecipazione dei cittadini al turno elettorale. Naturalmente saranno i partiti a fare l’analisi del voto di domenica, e a ragionare di più sulla limitata partecipazione. Sottovalutare il problema, o non considerarlo, significherebbe un grave errore e contribuirebbe ad allargare l’area del disinteresse e della disaffezione verso la politica, che solo un grande impegno e un rinnovamento, negli uomini nei programmi, può bloccare e invertirne la tendenza. Lo sanno bene anche i dirigenti locali dei partiti, che hanno dovuto faticare non poco per convincere i simpatizzanti a partecipare al voto. Si tratta ora di ricucire qualche inevitabile strappo, nell’elettorato di centrosinistra, e metabolizzare qualche delusione, dovuta proprio al risultato, tra i sostenitori di Callipo, che prefiguravano un risultato più favorevole per il loro candidato. Ora è tempo di preparare una lista che tenga conto, oltre che dei programmi, anche della rappresentatività territoriale, fino ad oggi, un punto dolente. Lasciare a casa qualche elefante della politica e sostituirlo con forze giovani,competenti ed espressione dei territori, sarà il compito, non facile, che il governatore designato Oliverio dovrà risolvere, senza indugi e con chiarezza. E’ questo il primo banco di prova delle promesse fatte in campagna elettorale, che potrà aumentare o restringere, l’area del consenso elettorale, e rappresentare il primo momento di conciliazione del cittadino deluso, con la politica e con le istituzioni. Dello schieramento di centrodestra non si hanno notizie degne di rilievo, se non che diversi esponenti sono scesi in campo ,alle primarie di centrosinistra. Se lo hanno fatto per scompigliare le forze e creare confusione, o perché anch’essi delusi e desiderosi di nuove esperienze, è presto per dirlo. La cosa certa è che tale schieramento, come il centrosinistra, non è immune da divisioni e lacerazioni che spesso hanno favorito l’avversario al di là dei propri meriti. Sarà così anche questa volta, per entrambi gli schieramenti, o si assisterà a una vera presa di coscienza civica e politica?
d. m.