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Statale 106, il progetto miliardario a sud di Sibari che può cambiare la Calabria

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Da decenni la Statale 106 Jonica è il simbolo delle occasioni mancate della Calabria. Una strada che taglia in due i paesi, che si restringe all’improvviso a poco meno di sette metri, che costringe chi viaggia a rallentare bruscamente e che, troppo spesso, diventa teatro di incidenti mortali. Su questo tratto di asfalto, più che altrove, si intrecciano le storie di un territorio che chiede da anni infrastrutture sicure e moderne e le promesse di governi che, a intervalli regolari, annunciano svolte epocali. Oggi, almeno sulla carta, qualcosa sembra muoversi.

A nord sta per essere ultimato il Terzo Megalotto che chiuderà lo strategico anello autostradale Adriatico-jonio-Tirreno, connettendo, proprio attraverso la SS106, la A14 Taranto-Bologna con la A2 del Mediterraneo. A Sud di Sibari, invece, stanno per partire due grandissime opere di ammodernamento della statale jonica: la Crotone-Catanzaro (valore 2,2 miliardi già stanziati in CIPESS per 45 km), che connetterà il capoluogo pitagorico a quello di regione in mezz’ora e poi la Sibari-Corigliano-Rossano (valore 1,3 miliardi già stanziati in CIPESS per 32 km) che dovrebbe sostenere lo sviluppo della terza città della Calabria connettendola direttamente al corridoio Adriatico-Jonio-Tirreno in meno di 15 minuti.

Le grandi opere già in cantiere e quelle che mancano

E poi c’è tutto il resto. C’è la Corigliano-Rossano-Crotone: 80 chilometri di sangue e asfalto che attende di essere ammodernato. Non è una sfida semplice. Occorrono 5,5 miliardi ma sono utili, necessari… impellenti.

CZ372, il progetto della svolta

Alla fine del 2022 Anas ha presentato il Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica per il tratto denominato CZ372, quello che riguarda i ventuno chilometri e settecento metri compresi fra il chilometro 309 (Mandatoriccio) e il chilometro 329 (Coserie) della Jonica, nel cuore della Sibaritide, con l’esclusione del viadotto Coserie. È stato trasmesso al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per il parere obbligatorio e la Regione Calabria ha avviato contestualmente la Valutazione di Impatto Ambientale, pubblicando i documenti sul proprio portale. Siamo dunque a un passaggio delicato: i progetti ci sono, le carte sono depositate, le osservazioni possono essere presentate. Mancano però i finanziamenti per la fase esecutiva e, di conseguenza, l’apertura dei cantieri.

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Questa inchiesta, che abbiamo deciso di raccontare in quattro puntate, vuole andare a fondo nei progetti CZ372 (Rossano-Mandatoriccio), CZ373_374 (Mandatoriccio-Crotone) per capire cosa c’è dietro i numeri, quali sono i costi reali, come si snoderà il tracciato, quali saranno le opere principali e soprattutto quali ricadute sociali ed economiche porterà al territorio.

Viadotti, gallerie e svincoli: un cantiere colossale

In questa prima parte ci concentriamo sul CZ372, il tratto Rossano–Mandatoriccio.

Non si tratta di un semplice restyling della vecchia statale. La nuova 106 sarà una vera e propria autostrada camuffata da extraurbana principale: due carreggiate separate, piattaforme larghe e standard di sicurezza che non hanno nulla a che vedere con l’attuale tracciato. Il percorso si allontanerà dalla costa e dai centri abitati per svilupparsi più a monte, tra i cinquecento metri e i cinque chilometri dalla linea litoranea. La strada attraverserà colline e vallate, imponendo la costruzione di quindici viadotti, dieci gallerie naturali e due artificiali. Un’opera mastodontica, con quattro svincoli a livelli sfalsati che garantiranno i collegamenti con i centri abitati: Mandatoriccio, Calopezzati, Mirto–Crosia e Coserie, a ridosso di Rossano.

Il costo complessivo dell’intervento sfiora il miliardo di euro, suddiviso in tre lotti funzionali. Il primo, tra Rossano e Calopezzati, circa undici chilometri, vale 418 milioni. Il secondo, sei chilometri fra Calopezzati e Mandatoriccio, ne richiede 261. Il terzo, che scende ancora più a sud per quattro chilometri, costa 226 milioni. In totale, 905 milioni di euro. Cifre che impressionano ancora di più se rapportate ai chilometri: si va da 38 a 56 milioni per ogni singolo chilometro di strada.

Traffico, sicurezza e necessità di modernizzazione

Perché serve una nuova 106 lo spiegano i dati di traffico. A nord, verso Rossano, i flussi veicolari sono consistenti e ingolfano quotidianamente la statale che, nel suo percorso attuale, attraversa quartieri e abitati. Più a sud i volumi si riducono, ma i limiti strutturali restano immutati. Con una sezione spesso inferiore ai sette metri e mezzo, la Jonica in questo tratto non risponde minimamente agli standard di sicurezza e di fluidità richiesti a un’arteria nazionale.

Il progetto prova a risolvere questi limiti costruendo una strada moderna che possa diventare l’ossatura della mobilità lungo la costa ionica. Ma insieme ai benefici porta con sé anche criticità. L’impatto ambientale, ad esempio, è tutt’altro che marginale. Le carte parlano di monitoraggi specifici su aria, rumore, paesaggio, biodiversità e patrimonio culturale, di barriere fonoassorbenti e di opere di compensazione paesaggistica. Ci saranno cantieri articolati, basi logistiche, viabilità provvisorie e un cronoprogramma che prevede di mettere in esercizio i lotti man mano che saranno completati, grazie agli svincoli intermedi.

Il vero nodo: la politica e i finanziamenti

Al di là della tecnica, resta la politica. Perché se il progetto è pronto e depositato, il vero nodo sarà reperire i finanziamenti. Servono miliardi, da chiedere e ottenere dal governo centrale, e serve soprattutto la volontà di farlo. Altrimenti, la 106 resterà quella che tutti conosciamo: una strada pericolosa, un imbuto infrastrutturale, una ferita aperta sulla mobilità della Calabria.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.