Pronto Soccorso di Co-Ro senza farmaci: chiesti i medicinali ai familiari del paziente
La vicenda, denunciata da una cittadina, ha lasciato tutti sgomenti poiché gli operatori sanitari hanno dovuto ammettere la carenza di presidi minimi indispensabili per le cure. Un episodio che denuncia lo stato critico della nostra sanità

CORIGLIANO-ROSSANO - Un nuovo – l’ennesimo – caso, mette in luce le difficoltà quotidiane della sanità calabrese. Al Pronto Soccorso di Corigliano-Rossano, durante la medicazione di un paziente affetto da una grave patologia, i familiari hanno assistito stupiti alla richiesta - formulata proprio dal personale presente - di fornire alcuni medicinali assenti nella struttura.
A raccontarlo è una cittadina che ha deciso di scrivere una lettera di denuncia, portando così all’attenzione pubblica una vicenda che solleva interrogativi sulla reale capacità del servizio sanitario di garantire cure adeguate e tempestive.
«Scrivo – dice - per raccontare un episodio grave che riguarda il Pronto Soccorso di Corigliano-Rossano, dove mi sono recata insieme a un mio familiare affetto da una patologia vascolare che richiede cure quotidiane».
«Siamo arrivati in pronto soccorso alle ore 23 circa – spiega - a causa di una febbre probabilmente legata alla patologia stessa. Durante la degenza, al momento della medicazione, ci è stato chiesto (con evidente imbarazzo da parte degli infermieri e del medico di turno) se noi familiari avessimo con noi medicinali per l'uso topico specifico per la cura delle ferite, perché in pronto soccorso erano disponibili solo garze e soluzioni fisiologiche».
Una circostanza che ha lasciato tutti sgomenti poiché gli operatori sanitari hanno dovuto chiedere ai familiari di provvedere ai presidi minimi indispensabili. Il diritto alla salute continua ad essere costantemente minacciato, lasciato al caso o addirittura – come in questo caso – al senso di responsabilità dei familiari dei pazienti!
«Trovo inaccettabile – ha aggiunto - che un ospedale pubblico non disponga nemmeno dei materiali e dei farmaci di base per assistere i pazienti. Non si tratta di un semplice disservizio, ma di una condizione che mette seriamente a rischio la salute delle persone che si rivolgono a una struttura sanitaria in condizioni di emergenza».
Poi conclude: «Ritengo che episodi del genere debbano essere denunciati e portati all’attenzione dell’opinione pubblica, perché i cittadini hanno diritto a un’assistenza sanitaria dignitosa e sicura».