La linea jonica riapre... a metà: da domenica sarà possibile riprendere il treno
Dal 15 giugno riapre la tratta Sibari-Crotone, ma il nodo Cutro blocca l'Intercity RC-BA/LE: un'estate di speranze e l'ombra di una nuova interruzione invernale

CORIGLIANO-ROSSANO - Finalmente una buona notizia, seppur con tante riserve, per i pendolari e i viaggiatori della Calabria del nord-est: a partire dalla prossima domenica 15 giugno, i treni torneranno a percorrere un tratto della ferrovia Jonica. Dopo l'ennesima fase di lavori di "civilizzazione" del binario orientale, che ha visto progressi nell'elettrificazione, nella riqualificazione infrastrutturale della linea e nell'installazione del sistema ERTMS (European Rail Traffic Management System), si riapre un nuovo capitolo di questa lunga storia che sembra infinita.
Tuttavia, il clima non è di totale giubilo. La riattivazione, infatti, interesserà esclusivamente il tratto compreso tra Sibari e Crotone, lasciando ancora chiuso il segmento cruciale tra Crotone e Catanzaro. E non è una cosa da poco. Questa interruzione, infatti, causata dai lavori di ampliamento della galleria di Cutro, ha ripercussioni significative sulla normalizzazione dei collegamenti a lunga percorrenza.
L'Intercity Reggio Calabria - Taranto - Bari/Lecce, per esempio, continuerà a subire deviazioni. Invece di percorrere la linea Jonica per intero, continuerà ad essere "costretto" a un percorso alternativo con deviazione da Sibari verso Paola, poi Lamezia Terme e, da lì, lungo la trasversale Jonio/Tirreno fino a Catanzaro Lido, per poi proseguire verso Reggio Calabria, e viceversa. Una soluzione che, seppur garantendo il servizio, allunga i tempi di percorrenza e non risolve le criticità di una linea strategica.
Sulla tratta riaperta tra Sibari e Crotone, invece, torneranno a circolare i treni regionali e quindi le care, vecchie littorine a diesel che si alterneranno con i nuovi blues. Un segnale di ritorno alla normalità per le comunità joniche? Forse, ma sarà solo un'illusione. Allo stesso tempo, con la temporanea riapertura si spera anche nella riattivazione della navetta di collegamento, in coincidenza con il Frecciarossa Sibari-Bolzano, un servizio fondamentale per connettere il versante jonico con la rete nazionale ad alta velocità.
I lavori di ammodernamento, però, come dicevamo, pur avendo consentito questa parziale riapertura, non sono ancora terminati. È noto che ci vorrà ancora tanto tempo (almeno la fine del 2026) per la conclusione definitiva, e si profila all'orizzonte la probabilità di una nuova interruzione invernale della linea. Una situazione che, di fatto, sembra relegare l'utilizzo intensivo della ferrovia Jonica principalmente al periodo estivo con il solo obiettivo da parte di RFI e Trenitalia di alleggerire il traffico dei bus sostitutivi che gravano pesantemente sulla trafficatissima Strada Statale 106, generando ritardi giganteschi che non convengono a nessuno (innanzitutto al gestore della linea che sarebbe costretto a rimborsi continui).
Insomma, la riapertura del 15 giugno rappresenta un passo avanti, ma è un passo a metà. Le sfide per una completa e duratura "civilizzazione" della ferrovia Jonica rimangono significative e ancora lontane da essere completate.