Un Garante della Disabilità a Corigliano-Rossano? Partita a scacchi: dal No si è passati al "si può!"
Dal dibattitto promosso dalla Consigliera comunale di Fratelli d'Italia, Daniela Romano, è emersa l'apertura del sindaco Stasi e dell'Amminsitrazione comunale al dialogo per una figura di garanzia che dia voce ai diritti negati

CORIGLIANO-ROSSANO - Una cosa appare certa, quando la politica, le istituzioni e la società civile ragiona in modo costruttivo, senza barricate ideologiche o prese di posizione da muretto, qualcosa di positivo esce fuori. Ieri al centro di eccellenza di Corigliano scalo il dibattito attorno alla necessità - crediamo impellente - di istituire la figura del Garante per la disabilità a Corigliano-Rossano ha fatto registrare un gigantesco e forse inaspettato passo in avanti. E da un "perchè no?" si è passati ad un "si può!". Ma solo se si continuerà a ragionare in addizione e costruzione senza preconcetti e - soprattutto - senza faziosità di sorta.
“Un garante per i diritti della disabilità a Corigliano-Rossano. Perché no?”. L'iniziativa, promossa dalla Consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Daniela Romano, ha visto la partecipazione di figure chiave nel panorama sociale del territorio e della Calabria: da Ranieri Filippelli, portavoce del Forum del Terzo Settore, a Carmen Romano, già Garante a Montalto Uffugo; da Ernesto Siclari, Garante Regione Calabria, alla Consigliere regionale e presidente della terza commissione sulla Sanità Pasqualina Straface, per finire al Sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, dal quale tutti i presenti - alla fine - attendevano una risposta d'apertura. Che, diciamo subito, c'è stata.
Sono stati accesi i riflettori su un'esigenza impellente: dare voce e tutela alle persone con disabilità e alle loro famiglie, spesso invisibili e dimenticate dalle istituzioni. E l’Eco dello Jonio, da mesi al fianco di questa battaglia, e che ieri era presente con il direttore Marco Lefosse, nel ruolo di moderatore dei lavori, ha confermato l'importanza di un confronto aperto e costruttivo.
Un dialogo aperto e senza preclusioni
Dicevamo, la notizia principale che emerge dal confronto è chiara: l'Amministrazione Comunale non chiude le porte all'istituzione della figura del Garante. Anzi, si apre a un tavolo di confronto per valutarne la necessità, ipotizzando anche la possibilità di più figure, data la complessità demografica e territoriale di Corigliano-Rossano.
Un passo fondamentale sarà mappare in modo dettagliato la disabilità sul territorio, portando alla luce realtà personali e familiari che oggi sfuggono ai servizi e ai diritti essenziali. Il Garante, in quest'ottica, non sarà una figura politica, ma un ruolo terzo, indipendente e apolitico, pronto a supportare chi vive la disabilità, non a contrapporsi alle istituzioni.
Le voci dal confronto: esigenze, esperienze e proposte
Gli interventi dei relatori hanno dipinto un quadro chiaro delle sfide e delle urgenze. Daniela Romano, promotrice dell'iniziativa, ha sottolineato l'urgenza di questa figura in una città con ritardi incolmabili sui diritti dei disabili. Ha ricordato il recente Decreto Legislativo 5 febbraio 2024, n. 20, che istituisce il garante a livello nazionale, e ha citato esempi virtuosi come Montalto Uffugo e Castrovillari, dove il Garante opera già con successo. «Una figura come il Garante è necessaria per individuare falle e situazioni sommerse in una città così grande e complessa» ha dichiarato Romano, evidenziando come l’iniziativa nasca dalle istanze delle associazioni locali.
Ranieri Filippelli, portavoce del Forum del Terzo Settore dello Jonio e del Pollino, invece, ha tracciato un panorama drammatico delle esigenze del mondo della disabilità in Calabria. Ha denunciato l'esistenza di «sacche di invisibilità», dove famiglie si ritrovano sole ad affrontare costi enormi senza risposte dagli apparati pubblici. «Le figure non sono mai troppe per tutelare le persone più fragili, i più deboli e le famiglie in difficoltà» ha affermato Filippelli, ribadendo l'impegno del Forum nel continuare a denunciare le anomalie del sistema.
L'esperienza di Carmen Romano, già Garante a Montalto Uffugo, poi, ha evidenziato l'essenzialità di questa figura. Ha raccontato un caso emblematico, risolto grazie al suo intervento nelle vesti di garante: «Siamo riusciti a fare cose che probabilmente nemmeno un sindaco ha il potere di fare, come sollecitare l'assegnazione di un insegnante di sostegno in una scuola che per qualche motivo aveva reticenza a farlo». Ha spiegato come il Garante si ponga come ponte tra istituzioni e cittadini, cercando soluzioni nell'ambito dei diritti, e ha suggerito che Corigliano-Rossano, per la sua complessità, potrebbe necessitare di più Garanti.
È stata la volta, poi, del Garante regionale dei disabili, Ernesto Siclari, che ha denunciato la quotidianità delle persone con disabilità in Calabria, costrette a combattere contro barriere architettoniche e una cultura dell'inclusione ferma per assenza di progettazione. «Mancano servizi e visione» ha detto e «serve - ha aggiunto puntando il dito su assistenza diretta e trasporti come nodi cruciali - un'attenzione continua da parte delle istituzioni».
A seguire, l'intervento di Pasqualina Straface, Consigliere Regione Calabria e presidente terza commissione regionale sulla Sanità, che ha delineato il ruolo di coordinamento della Regione nel creare una rete pubblico/privato. Ha sottolineato l'aumento della disabilità in Calabria e l'importanza di una programmazione strutturata attraverso il fondo per le non autosufficienze. Ha inoltre lanciato una proposta audace: creare una struttura burocratica dedicata alla disabilità, con professionisti come assistenti sociali, psicologi e terapisti, che vada oltre i servizi sociali comunali. «Realizziamo quindi una struttura, una sede, una "casa sociale" della disabilità a Corigliano-Rossano nella quale operino figure dedicate e specializzate, per dare risposte vere, concrete, esaustive a chi ha bisogno»
Infine, il sindaco Flavio Stasi ha tirato le conclusioni, aprendo al confronto. UIl primo cittadino ha ricordato che proposte simili in passato si sono arenate per mancanza di dialogo, ma ha ribadito la volontà - questa volta - di raggiungere un risultato fo0rte con il voto unanime dell'intero Consiglio comunale.
Il tavolo tecnico per la disabilità, ha spiegato, non nasce in contrapposizione alla richiesta del Garante, ma come strumento di coordinamento per trovare le soluzioni migliori. «Non siamo aprioristicamente contrari alla figura del garante. Dobbiamo però trovare le migliori soluzioni, magari come auspicava Carmen Romano, individuando più figure garanti». Poi un passaggio, fondamentale: «Certo che occorrono figure di supporto al lavoro delle istituzioni, ma non servono altri assessori». Insomma, Stasi ha chiarito che la figura del Garante comunque non potrebbe (e non deve) sostituirsi alla fase decisoria ed esecutiva dell'Amminsitrazione comunale ma, piuttosto, avere un ruolo complementare di supporto per migliorare servizi ed evidenziare criticità.
Il sindaco, inoltre, ha concordato sulla realizzazione di un polo sociale, «idea primordiale della mia amministrazione», e ha concluso con un appello: «Attenti a non creare muri sulla questione della disabilità, perché se non siamo consapevoli dei problemi e delle difficoltà delle istituzioni ad affrontare alcune situazioni critiche, potremmo anche istituire la figura del garante ma non avremo risolto il problema».
La figura del Garante
In Italia, la figura del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità è stata istituita con il Decreto Legislativo 5 febbraio 2024, n. 20, entrato in vigore il 20 marzo 2024, ma operativo dal 1° gennaio 2025. Questo organismo collegiale, composto da un Presidente e due componenti, ha il compito di tutelare i diritti, promuovere l'inclusione, vigilare sulle amministrazioni pubbliche, collaborare con altri organismi e presentare una relazione annuale sull'attività svolta. La sua istituzione risponde all'esigenza di assicurare l'effettiva applicazione dei diritti delle persone con disabilità, come previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite.
Il dibattito di ieri ha dimostrato una volontà comune di agire per i diritti delle persone con disabilità. Ora la sfida sarà tradurre queste intenzioni in azioni concrete e durature. Quali saranno i prossimi passi per l'istituzione del Garante a Corigliano-Rossano?