21 ore fa:Ci hanno tolto pure l'acqua... ma dove vogliamo andare?
21 ore fa:Addio al maestro Longoni: il suo orizzonte mancherà al nostro glocal
20 ore fa:Arpacal pubblica il Report di balneazione 2025: da Cariati a Rocca Imperiale acque eccellenti
3 ore fa:Veglia Pasquale, Aloise: «Questa è la notte della Speranza. Non celebriamo solo un rito, celebriamo la Vita»
19 ore fa:Le Arcidiocesi di Rossano-Cariati e Bari-Bitonto insieme in visita a Istanbul
32 minuti fa:Celebrata anche a Co-Ro la Pasqua ortodossa
6 ore fa:Arriveranno fondi a Co-Ro, ma sono stati stanziati dalla Giunta Oliverio
22 ore fa:Antonella Ruggiero super ospite nel borgo arbëreshë di Civita
4 ore fa:Ugo Filippo, decano dei maestri calabresi
5 ore fa:Opere nell'Opera, nella cittadella ospedaliera di Insiti sorgerà anche una chiesa votata alla speranza

Un esponente arbëresh in Consiglio regionale... per Legge

1 minuti di lettura

LUNGRO - Oggi gli albanesi di Calabria rappresentano una comunità fiera, tra le più numerose d’Italia, che ha avuto la tenacia di custodire nel tempo la propria identità culturale attraverso costumi, lingua, religione e gastronomia. Salvaguardare i diritti della minoranza linguistica italo-albanese è l'obiettivo sotteso al dibattito sulla rappresentanza in Consiglio regionale di un esponente arbëresh

Il territorio che ospita la maggior concentrazione di paesi arbëreshë in Calabria è proprio la nostra Provincia. Qui troviamo Acquaformosa, Castroregio, Cerzeto, Cervicati, Civita, Falconara Albanese, Firmo, Frascineto, Lungro, Marri, Mongrassano, Plataci, San Basile, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Giacomo di Cerzeto, San Giorgio Albanese, San Martino di finita, Santa Sofia d'Epiro, Spezzano Albanese e Vaccarizzo Albanese.

In questo momento, oltre alla mancanza di un esponente politico regionale, anche a livello nazionale esiste un gap che impedisce alla minoranza linguistica italo-albanese di rivendicare i propri diritti di salvaguardia.

Per portare avanti questa istanza, nella nostra Regione, nei giorni scorsi, un gruppo di rappresentanti delle associazioni attive nel distretto arbëresh del Pollino si è riunito a Lungro per rivendicare il diritto politico di avere un consigliere regionale in seno all’assise calabrese. 

La discussione è scaturita dallo Statuto regionale che «ispira in particolare la sua azione alla tutela e valorizzazione delle minoranze etniche, linguistiche e religiose presenti in Calabria, con particolare riguardo alle popolazioni di origine albanese, grecanica, occitanica e rom». 

Durante questo incontro tenutosi a Lungro, gli organizzatori hanno anche discusso dell’opportunità di lavorare su una proposta organica di modifica della Legge elettorale regionale finalizzata a garantire l’elezione di un rappresentante arbëresh tra i banchi di Palazzo Campanella.

Ma la battaglia è iniziata già da tempo. Si è pensato di rimediare a questa lacuna nel 2022, quando l’esigenza di avere un gruppo politico di riferimento è stata esercitata dal Movimento federativo delle minoranze linguistiche-sezione Nuova Arbëria, nel corso delle elezioni nazionali del 25 settembre per il rinnovo del Parlamento. 

In quell'occasione, su impulso del compianto senatore Felice Besostri, il Movimento federativo ha presentato ai seggi elettorali un reclamo protesta sulla legge elettorale.

L'anno successivo, a dicembre 2023 presso il tribunale di Castrovillari, i dirigenti di Nuova Arbëria, rappresentati dai legali Felice Besostri, Enzo Paolini ed Emanuela Capparelli, hanno depositato un ricorso avverso la Legge elettorale europea finalizzato ad esercitare il diritto di voto libero, uguale, personale e diretto nonché di candidarsi, così come garantito dalla Costituzione italiana.

Ora i tempi sono maturi anche per chiedere e ottenere una rappresentanza in Consiglio regionale, affinché si possano concretamente salvaguardare i diritti delle minoranze linguistiche italo-albanesi presenti in Calabria. 

(fonte Gazzetta del Sud)

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.