Un esponente arbëresh in Consiglio regionale... per Legge
Salvaguardare i diritti della minoranza linguistica italo-albanese è l'obiettivo sotteso al dibattito che si è tenuto a Lungro
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LUNGRO - Oggi gli albanesi di Calabria rappresentano una comunità fiera, tra le più numerose d’Italia, che ha avuto la tenacia di custodire nel tempo la propria identità culturale attraverso costumi, lingua, religione e gastronomia. Salvaguardare i diritti della minoranza linguistica italo-albanese è l'obiettivo sotteso al dibattito sulla rappresentanza in Consiglio regionale di un esponente arbëresh.
Il territorio che ospita la maggior concentrazione di paesi arbëreshë in Calabria è proprio la nostra Provincia. Qui troviamo Acquaformosa, Castroregio, Cerzeto, Cervicati, Civita, Falconara Albanese, Firmo, Frascineto, Lungro, Marri, Mongrassano, Plataci, San Basile, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Giacomo di Cerzeto, San Giorgio Albanese, San Martino di finita, Santa Sofia d'Epiro, Spezzano Albanese e Vaccarizzo Albanese.
In questo momento, oltre alla mancanza di un esponente politico regionale, anche a livello nazionale esiste un gap che impedisce alla minoranza linguistica italo-albanese di rivendicare i propri diritti di salvaguardia.
Per portare avanti questa istanza, nella nostra Regione, nei giorni scorsi, un gruppo di rappresentanti delle associazioni attive nel distretto arbëresh del Pollino si è riunito a Lungro per rivendicare il diritto politico di avere un consigliere regionale in seno all’assise calabrese.
La discussione è scaturita dallo Statuto regionale che «ispira in particolare la sua azione alla tutela e valorizzazione delle minoranze etniche, linguistiche e religiose presenti in Calabria, con particolare riguardo alle popolazioni di origine albanese, grecanica, occitanica e rom».
Durante questo incontro tenutosi a Lungro, gli organizzatori hanno anche discusso dell’opportunità di lavorare su una proposta organica di modifica della Legge elettorale regionale finalizzata a garantire l’elezione di un rappresentante arbëresh tra i banchi di Palazzo Campanella.
Ma la battaglia è iniziata già da tempo. Si è pensato di rimediare a questa lacuna nel 2022, quando l’esigenza di avere un gruppo politico di riferimento è stata esercitata dal Movimento federativo delle minoranze linguistiche-sezione Nuova Arbëria, nel corso delle elezioni nazionali del 25 settembre per il rinnovo del Parlamento.
In quell'occasione, su impulso del compianto senatore Felice Besostri, il Movimento federativo ha presentato ai seggi elettorali un reclamo protesta sulla legge elettorale.
L'anno successivo, a dicembre 2023 presso il tribunale di Castrovillari, i dirigenti di Nuova Arbëria, rappresentati dai legali Felice Besostri, Enzo Paolini ed Emanuela Capparelli, hanno depositato un ricorso avverso la Legge elettorale europea finalizzato ad esercitare il diritto di voto libero, uguale, personale e diretto nonché di candidarsi, così come garantito dalla Costituzione italiana.
Ora i tempi sono maturi anche per chiedere e ottenere una rappresentanza in Consiglio regionale, affinché si possano concretamente salvaguardare i diritti delle minoranze linguistiche italo-albanesi presenti in Calabria.
(fonte Gazzetta del Sud)