17 ore fa:Castrovillari non delega: la città in piazza per difendere il diritto alla salute
28 minuti fa:Cassano, convocato il Consiglio comunale: bilancio, CUC e interrogazioni al centro della seduta
16 ore fa:Cassano, Polizia Locale: «La legalità non è un’offesa»
20 ore fa:No alla tassa di soggiorno a Crosia: la lista civica “Evoluzione” dice basta
17 ore fa:“Colpevoli di Palestina”, a Rossano il documentario sul caso Anan Yaeesh: una serata tra inchiesta e solidarietà
18 ore fa:Il diritto d’autore è nato su una tavola imbandita di Sybaris: il primo brevetto della storia fu una ricetta
18 ore fa:Biomasse in Calabria, i sindacati lanciano l’allarme: «A rischio un settore strategico per lavoro, ambiente ed energia»
15 ore fa:I silenti tumuli di Thurii: il libro che riscrive la mappa archeologica della Sibaritide
19 ore fa:Assalto all’Ufficio Postale di Lauropoli, la maggioranza chiede interventi urgenti
14 ore fa:La Vignetta dell'Eco

«In Calabria lo Stato c'è ed è forte»

1 minuti di lettura

CATANZARO - Sovrafatturazioni a ditte compiacenti con la cosca per pagare le Estorsioni del 3% sul valore dell’appalto. Era il sistema adottato nell’alto Jonio cosentino dalla cosca Abbruzzese Forastefano per cercare di eludere i controlli delle forze dell’ordine sui lavori del “Terzo Megalotto” della statale 106, il più grande appalto in Calabria con un valore totale di 1,3 miliardi. A portare alla luce il sistema sono stati gli investigatori del Centro operativo Dia di Catanzaro, coordinati dalla Dda, che stamani hanno arrestato sei persone per per estorsione aggravata dal metodo e dalla finalità mafiose e istigazione alla corruzione. L’inchiesta non riguarda il contraente dell’opera Webuild, società, hanno sottolineato fonti investigative, sempre collaborativa con le forze dell’ordine nel fronteggiare i tentativi di infiltrazione delle cosche nei lavori dell’opera.

«L’importante operazione realizzata dalla Dda e dalla Dia a Catanzaro, che ha portato all’arresto di sei persone accusate di estorsione aggravata dal metodo mafioso, è un altro e significativo segnale che lo Stato in Calabria c’è ed è forte». Questo il commento del Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, complimentandosi con la Procura Distrettuale Antimafia e con le Forze dell'Ordine per questo nuovo ed importante risultato di contrasto alla criminalità organizzata. 

«Questa indagine - aggiunge - è particolarmente delicata perché riguarda l’appalto di un’infrastruttura fondamentale per la nostra mobilità, ovvero il terzo megalotto della Statale 106 e le presunte richieste estorsive a danno della ditta appaltatrice. Esprimo - a nome della Giunta e di tutti i calabresi - un sentito ringraziamento ai magistrati della Dda, e ai vertici e al personale della Dia, per aver fatto luce sulle azioni criminali che si sarebbero consumate nell’ambito di questo appalto. Nel contempo non posso non ringraziare anche il coraggioso imprenditore che con le sue denunce ha fatto partire l’inchiesta, con l’auspicio che possa essere da esempio affinché ci sia sempre di più una collaborazione piena tra Stato e cittadini per liberare la Calabria dai poteri criminali che inquinano un tessuto economico e sociale che vuole crescere ed emanciparsi nella legalità».
 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.