Continua lo stato di agitazione dei lavoratori della Provincia
Il segretario Alessandro Iuliano ha ritenuto insufficiente l’esito dell’incontro avuto col Dirigente del Personale della Provincia di Cosenza. «È mai possibile che i tagli debbano ricadere sempre e soltanto sugli anelli deboli di una catena?»
COSENZA - «Proseguirà a oltranza lo stato d’agitazione dei lavoratori della Provincia di Cosenza fino a quando non ci saranno risposte esaurienti per il ripristino del salario accessorio. Le risposte fornite dal Dirigente del Personale della Provincia di Cosenza, nel corso dell’incontro tenutosi ieri mattina tra le parti presso la Prefettura di Cosenza nel tentativo di “conciliazione dello stato d’agitazione”, sono state del tutto insoddisfacenti». Così commenta il segretario generale della Fp Cgil Alessandro Iuliano sull’infruttuoso incontro col Dirigente del Personale della Provincia.
E prosegue: «I dipendenti dell’Ente Provincia hanno proclamato lo stato d’agitazione al termine dell’assemblea del 18 novembre scorso per protestare contro la decisione assunta dall’Amministrazione Provinciale di tagliare le risorse previste per il fondo del salario accessorio. Ieri in Prefettura c’è stato il tentativo di “conciliazione”. Un tentativo che si è concluso con un niente di fatto in quanto il Dirigente del Personale della Provincia di Cosenza non ha indicato alcuna soluzione per dirimere il “conflitto”. Il Dirigente del Personale, nel sostenere la presenza di uno stato economico alquanto delicato dell’Ente Provincia, ha dichiarato l’impossibilità dell’Amministrazione Provinciale a ricostituire il fondo del salario accessorio come negli anni precedenti. Ciò ha reso reale la preoccupazione dei dipendenti di non vedersi riconosciuta una parte importante del salario, per lo più formata da competenze già maturate, per lavoro già effettuato nei primi dieci mesi del 2024 e soprattutto la certezza del mancato intervento da parte dei dipendenti della Provincia “per fronteggiare eventuali situazioni di criticità derivanti da possibili avverse condizioni climatiche ovvero per altre situazioni di particolare interesse”».
«Come Fp Cgil chiediamo: è possibile arrivare a fine novembre per rendersi conto di una situazione finanziaria così allarmante? Dove stavano i dirigenti, dove stavano gli amministratori quando questa situazione andava via via delineandosi? Siamo sicuri che durante questo anno, così come durante gli anni passati, si sia stati attenti e oculati con la gestione di tutte le spese dell’ente prima di arrivare a ledere i servizi e gli stipendi? È troppo facile gestire la cosa pubblica scaricando le difficoltà sulle gestioni passate o prendersela con la Riforma Delrio. È mai possibile che i tagli debbano ricadere sempre e soltanto sugli anelli deboli di una catena, quindi sui lavoratori e sui cittadini, destinatari dei servizi che un ente pubblico è chiamato a erogare? Come si può ordinare a un cantoniere di andare a spalare la neve di notte o a un agente di polizia di recarsi sul luogo di un incidente stradale di domenica senza che sia remunerato? Sono domande a cui vorremmo che qualcuno rispondesse. Noi, la Fp Cgil, resteremo accanto ai lavoratori e porteremo avanti una battaglia che non può che essere definita di legalità e democrazia. Non concederemo sconti o attenuanti a nessuno» conclude il segretario Iuliano.