Calabria del nord-est ancora senza fibra con il paradosso di Corigliano-Rossano
Nella terza città della Calabria solo il centro urbano di Rossano è servito (parzialmente) dalla tecnologia FTTC mentre Corigliano resta indietro. La beffa: gli utenti lenti pagano lo stesso canone di chi è connesso in modo ultraveloce
CORIGLIANO-ROSSANO – Gli scavi vanno avanti almeno da un decennio ma della Fibra ottica nel territorio della Calabria del nord-est non c’è ancora l’ombra. Da una verifica fatta sul portale di OpenFiber, infatti, il territorio orientale, come il resto della regione, è attraversato da una spina dorsale ultraveloce che, però, si disperde una volta arrivata nelle cabine di rete presenti sul territorio. La celebre rete FTTH (Fiber to the Home), quella che dovrebbe portare la rete a 2 gigabyte per secondo nelle nostre case, ancora non c’è e ci sono dei paradossi incredibili che andrebbero meglio approfonditi e portati all’attenzione delle istituzioni territoriali e regionali.
Innanzitutto c’è un problema di velocità. Oggi il primo requisito richiesto nei servizi e nel business è la connettività. Più e meglio si è connessi, più si riesce ad accedere a quelli che sono prestazioni più efficienti e veloci. Dalla sanità al sistema bancario, per finire alla produzione di nuove tecnologie e addirittura ad una migliore rete di Protezione Civile: tutto passa (o meglio, potrebbe passare) attraverso una capillare ramificazione della fibra ottica.
Ancora non è così, in Italia sono solo 2181 i comuni ultraveloci su 7.900 in totale. Praticamente quasi un terzo del territorio italiano viaggia spedito sulle corsie velocissime della rete. E qui, alle latitudini della Calabria del nord-est, a quanto andiamo? Veloci ma non velocissimi, anzi, in molti comuni, soprattutto dell’entroterra, così come sulle strade anche nella rete si viaggia ancora con i muli digitali!
La Sila Greca, ad esempio, continua a rimanere totalmente scoperta dalla rete FTTH così come anche l’area del Basso Jonio della Sibaritide. Fatta eccezione per Marina di Pietrapaola dove sono in corso i lavori di estensione della rete, sul fiume Trionto, verso sud, sembra esserci un muro sulle nuove frontiere della connessione. Ma stessa cosa si può dire per i centri della costa settentrionale della Sibaritide dove, nella stragrande maggioranza dei casi non esiste la fibra reale; qui fanno eccezione solo Rocca Imperiale, Francavilla Marittima e la “remota” Plataci che, ad oggi, è l’unico centro arroccato sulle pendici del Pollino calabrese ad essere fornito (o in procinto di esserlo) della rete ultraveloce.
Non se la passano meglio le città come Castrovillari e Cassano Jonio dove, se è vero che sono in corso lavori per la realizzazione dell’infrastruttura, è pur vero che ancora non c’è possibilità di viaggiare come utenti di ultima generazione.
E Corigliano-Rossano? Beh, come al solito, la grande città dei paradossi, vive una bizzarria anche sul fronte della Fibra. Spulciando i dati OpenFiber, infatti, emerge un dato curiosissimo e drammatico allo stesso tempo: innanzitutto, nessuna delle aree produttive della città (Torricella, Torre Voluta-Salicetti, Sant’Irene, Cutura, Insiti e Porto) sono servite dalla Fibra; ma cosa ancora più strana è che mentre a Rossano il filo ottico quantomeno è arrivato fino alle cabine di rete del territorio e sono in corso delle opere di ampliamento per portare il servizio addirittura fin dentro le case, a Corigliano, invece, in molte zone si viaggia ancora con l’Adsl e non ci sono – almeno fino ad oggi – lavori programmati di estensione della rete. Incredibile! Insomma, una città che sembra viaggiare a due velocità e con divari che, alla lunga, possono influire pesantemente sui servizi erogati al cittadino.
Insomma, della fibra fino ad oggi nel territorio della Sibaritide-Pollino abbiamo visto solo i disagi di intere tratte stradali scavate per far passare i fili... e nulla più
E se al peggio non c’è mai fine, al danno – ovviamente – si aggiunge anche la beffa. Nelle nostre case, nelle nostre attività, nella nostra redazione non solo non arriva la fibra FTTH e addirittura ci sono luoghi serviti addirittura dall’ADSL, ma alla fine a scorrere bene le bollette dei consumi, in realtà, paghiamo un servizio per riceverne un altro. Facciamo chiarezza. Buona parte dei contratti che vengono proposti dai fornitori di rete parlano di servizio FTTC (Fiber to the Cabinet) che di fatto sarebbe la fibra che arriva fino alla cabina e poi distribuita fino al router di casa/attività con il filo di rame. Ebbene, in questo caso noi paghiamo un contratto per avere un servizio di velocità di rete fino a 200mbps ma in realtà la nostra velocità effettiva in rarissimi casi supera i 30mbps con una latenza medio alta. Una situazione verificabile con un semplicissimo speedtest (provalo qui). Questo il danno. E la beffa? Sta nel fatto che nella stragrande maggioranza dei casi chi “gode” della fibra ultraveloce (FTTH 2gbps) paga lo stesso canone di abbonamento di chi, invece, ha una fibra quasi veloce (FTTC fino a 200mbps) o – cosa più allucinante – di chi della fibra vede solo le pubblicità in TV!