Baker Hughes, Occhiuto amareggiato: «Distrutto ciò che abbiamo costruito»
Alle dichiarazioni amare del Presidente Occhiuto fanno seguito quelle del Segretario nazionale della Uilm, Rocco Palombella che chiede le dimissioni di Stasi: «Pessima notizia la rinuncia dell’azienda all’investimento»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Il presidente di Baker Hughes mi ha comunicato ieri pomeriggio l’intenzione di rinunciare all’investimento di 60 milioni di euro presso il porto di Corigliano Rossano: un’iniziativa che avrebbe prodotto almeno 200 posti di lavoro diretti, indotto, sviluppo, riqualificazione industriale di un intero quadrante. I motivi sono intuibili da tutti coloro che negli ultimi mesi hanno seguito questa assurda vicenda. Il Comune di Corigliano Rossano ha da sempre avuto un atteggiamento ostativo nei confronti di questa multinazionale che aveva deciso di scommettere sulla Calabria. Sono amareggiato, quasi sconfortato». Sono queste le parole del Presidente Occhiuto all'indomani della notizia sulla rinuncia di Baker Hughes all'investimento nel porto di Corgliano-Rossano.
«Sabato ero a Milano, oggi sono a Bruxelles, venerdì saró a Dublino. Incontro quotidianamente imprenditori, decisori, politici e istituzioni.
Sto facendo di tutto per attrarre investimenti, per creare opportunità, per raccontare alla comunità nazionale e internazionale una Calabria nuova, che ha voglia di crescere, di competere e di mettersi in gioco. Qualcuno, invece - e mi piacerebbe conoscere a tal proposito l’opinione dei sempre loquaci rappresentanti dell’opposizione in Consiglio regionale -, si diletta a fare il ‘signor no’ di professione, distruggendo senza alcuna ragione ciò che altri faticosamente provano a costruire. Un comportamento davvero incomprensibile» dichiara più avanti.
A queste dichiarazioni si aggiungono anche quelle del Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella: «Le istituzioni locali, e in modo particolare il sindaco Stasi – aggiunge il sindacalista – hanno sottovalutato un aspetto cruciare per l'industria calabrese e lo sviluppo del territorio: il sito che la Baker Hughes intendeva realizzare in 12 mesi in Calabria avrebbe occupato oltre 200 addetti, più tutto l’indotto che si sarebbe venuto a creare, che avrebbero svolto attività di saldatura, verniciatura e montaggio dei moduli, ma anche di industrializzazione e ricerca operativa».
«La Baker Hughes – spiega – è una grande multinazionale con un buon livello di relazioni sindacali, con cui abbiamo definito ottime tutele economiche e normative per i dipendenti e che continuerà a investire nel sito di Vibo Valentia dove è presente da 60 anni. L'operazione di Corigliano era decisamente importante, perché da una parte avrebbe consolidato una realtà che è già un'eccellenza nell'industria in tutto il mondo, dall'altra avrebbe rafforzato la sua capacità di sviluppo investendo in un territorio, come la Calabria, che ha bisogno di lavoro e occupazione».
«La classe dirigente politica locale – ha concluso Palombella – ha continuato sugli errori del passato, ha scelto consapevolmente di non guardare al futuro e di non cogliere questa importante opportunità di sviluppo industriale per esclusivi fini elettorali. Per tutti questi motivi il sindaco Stasi farebbe bene a dimettersi permettendo al territorio di Corigliano-Rossano di cogliere un’opportunità che va nell’interesse di una comunità che ha un disperato bisogno di lavoro».