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Il Nuovo Ospedale di Insiti inizia a prendere forma: «Nessun ritardo sul cronoprogramma» - VIDEO

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CORIGLIANO-ROSSANO – I lavori del Nuovo Ospedale della Sibaritide procedono a ritmo serrato e secondo le scadenze dettate dal cronoprogramma (qui il progetto). L’8 aprile scorso, in occasione dell’annuncio definitivo della riapertura dei cantieri di contrada Insiti, dopo la battuta d’arresto dovuta all’approvazione della variante tecnico-sanitaria, sono stati dati i “nuovi” tempi dell’opera: 911 giorni per completare e consegnare il nuovo e moderno ospedale alla Regione Calabria. Per questo motivo avevamo deciso di attivare un countdown, una vedetta sociale sull’impegno dello Stato - e dunque della Regione - nel glocal della Sibaritide-Pollino. I giorni che ci separano dalla consegna sono, ad oggi, 719.

Noi, come di consuento, siamo andati sul posto a verificare lo stato di avanzamento dei lavori (l'ultimo aggiormento è dello scorso 4 giugno). Ad accompagnarci in questo nuovo sopralluogo in cantiere, è l’ingegnere e project manager del concessionario D’Agostino Costruzioni, Domenico Petrone: «Sono davvero impressionato dall’accelerazione che abbiamo impresso all’opera in queste ultime settimane. Stiamo lavorando senza sosta, nel rispetto dei protocolli di qualità e sicurezza e contiamo di consegnarla nei tempi previsti».

La struttura

I pannelli

Nei mesi scorsi partivano i lavori di tamponatura mediante l’installazione dei pannelli Jandy Joss. Si tratta di particolari panelli prefabbricati modulari (monopiano, bipiano e tripiano), composti da un componente esterno e uno interno, separati da una camera di coibentazione che migliora le prestazioni termo-acustiche (quindi con capotto termico già integrato). Le pareti interne sono in cartongesso, con una controparete che ospiterà l’impiantistica dell’edificio, mentre la finitura esterna utilizza lastre di cemento alleggerito fibrorinforzato, riempite con fibra di vetro per garantire un alto isolamento termico.

«Come si può osservare – ci spiega il project manager, l’ingegnere Domenico Petrone - le pareti che installiamo vengono fissate mediante uno staffaggio, predisposto ad accogliere i pannelli. Questi vengono poi avvicinati alla staffa e, mediante il connettore, posizionati e fissati. In quattro mesi abbiamo posato il 70% dei pannelli con l’impiego di soli 9 operai; entro fine anno contiamo di concludere la posa di tutti i moduli lungo tutti e tre i corpi in pianta, per una superficie totale di 20 mila m² di parete».

La scelta di elementi modulari, infatti, oltre a snellire il lavoro in cantiere - perché bypassa il sistema tradizionale dei lavori in muratura - riduce i tempi di realizzazione dell’opera, la quantità di manodopera e il rischio di infortuni. Lo spostamento dei materiali e la costruzione delle impalcature (interne ed esterne) con annessi operai e relative operazioni di montaggio e smontaggio, avrebbero portato in cantiere molti più operai e per un tempo di gran lunga maggiore rispetto a quello dettato dall’attuale cronoprogramma.

Facciata con tamponatura a pannelli completa e particolare dei moduli Jandy Joss

Gli esterni

Sulle facciate esterne è in corso l’applicazione di una barriera di vapore (“telo nero”), un ulteriore misura protettiva temporanea sulla quale verrà applicata una sovrastruttura che verrà tassellata, sempre secondo il modello modulare. «Per la finitura esterna abbiamo utilizzato l’alucobond, pannelli di alluminio leggerissimi, che ottimizzano le prestazioni. Con questo sistema abbiamo ottenuto maggiori performance anche dal punto di vista delle norme antincendio e dell’armonizzazione degli elementi architettonici e visivi».

Il “telo nero” o barriera di vapore in corso di applicazione

I serramenti

È già partito anche il montaggio degli infissi. Grazie ai riquadri predisposti durante le azioni di fissaggio dei pannelli JJ, il montaggio avverrà velocemente e senza effettuare nessuna lavorazione in cantiere. La facciata esterna ha uno spessore di 19-20 cm, le finestre – composte da 4 lastre accoppiate – occupano dai 3 ai 4 cm, il resto è tutta lana per i temi della coibentazione e della prestazione termica. Tra i vetri interni ed esterni è inoltre presente una tendina domotica che potrà essere regolata ed inclinata a seconda delle esigenze. Ogni infisso resterà chiuso per via del sistema di ventilazione forzato ma avrà una chiave apposita che agevolerà l’apertura manuale.

Il doppio colore sarà in armonia con il resto della facciata. Nelle prossime settimane effettueranno vari mockup per definire il colore esterno che dovrà rientrare nella scala cromatica scelta.

I primi serramenti installati con tendina domotica integrata

I bagni

Un altro esempio di costruzione prefabbricata modulare è rappresentato dai bagni. Il bagno si presenta come una scatola, completa di sanitari ed elementi di arredo, collocata già nella sua posizione definitiva. «Il prefabbricato – ci spiega Petrone - è addossato alla colonna in cui passano i tubi della raccolta delle acque piovane e degli scarichi. Elettricamente, invece, basterà collegare i morsetti della condotta elettrica dell’ospedale al sezionatore del singolo modulo. Per le finiture esterne basterà posare le pareti e sostituire le porte di cantiere con quelle definitive. A quel punto il bagno sarà ponto».

Bagno prefabbricato completo di arredi e sanitari

Anche in questo caso, la scelta di bagni prefabbricati garantisce alti standard sia sotto il profilo della resa che del controllo di qualità. I protocolli di cantiere, seppur rigidi, non forniscono le garanzie dei protocolli di fabbrica, che risultano di gran lunga più affidabili. A tutto ciò bisogna aggiungere, anche in questo caso, il notevole abbattimento del numero di maestranze e di ore di lavoro, con la conseguente riduzione del rischio di errore ed di infortuni.

La copertura del tetto

Giunti alla sommità della struttura osserviamo l’avanzamento dei lavori di copertura. «Gli operai stanno realizzando il massetto pendenziato per la raccolta delle acque. Tra pochi giorni si partirà con la posa degli strati di guaina. Nel frattempo, per proteggere il massetto dalle alte temperature, stiamo utilizzando un additivo di protezione – una sorta di resina - che lo renderà liscio, così da non avere problemi di abrasione allorquando poseremo la guaina».

Stato dei lavori di copertura e isolamento del tetto

Sicurezza e sostenibilità

La modularità del progetto, oltre ad avere un grande resa sulla tempistica e sulla qualità, rende il lavoro in cantiere più sicuro e affidabile. Gli accessi ridotti di maestranze e tecnici riduce sensibilmente il rischio di infortuni sul lavoro. Tutti i prodotti scelti risultano i migliori sul mercato per affidabilità, qualità e sostenibilità. Il nuovo ospedale sarà certificato sotto tutti i criteri ambientali minimi, così come prevede il quadro normativo adeguato, oltre ad essere il primo realizzato seguendo il Nuovo Piano Sanitario nazionale. La struttura, nel complesso, risponderà ai criteri di massima efficienza e sostenibilità ambientale. Siamo difronte ad una grande opera ingegneristica che è diventata modello e oggetto di studio, sia in Italia che in Europa.

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.