Partiti nella notte scorsa i lavori per il nuovo anello stradale di Sibari - FOTO
L'opera con tre diramazioni connetterà il Terzo Megalotto alla futura Sibari-Co-Ro e alla SS534. Proseguono secondo programma i lavori della Sibari-Roseto. C'è anche l'impianto calcestruzzo utilizzato per la costruzione del Canale di Panama
CASSANO JONIO - Sono iniziati i lavori di costruzione del nuovo grande bypass stradale destinato a rivoluzionare la mobilità nella Calabria del nord-est. Dalla notte scorsa, infatti, uomini e mezzi sono a lavoro per realizzare l’anello di collegamento tra il costruendo Terzo Megalotto della Statale 106 Roseto-Sibari con la futura arteria stradale Sibari-Corigliano-Rossano e l'innesto con la Statale 534 Sibari-Firmo (Autostrada del Mediterraneo).
Le attività sono state avviate dagli uomini della società Webuild, in collaborazione con i tecnici di Anas, che hanno eseguito le prime deviazioni del traffico bidirezionale sulla carreggiata nord della SS534. Ciò consentirà la realizzazione della prima porzione del complesso svincolo a sud, cui seguirà la parte nord collegata alla Sibari-Roseto. Questo snodo è progettato per agevolare il traffico delle due direttrici sud della Calabria (Jonio e Tirreno) e facilitare un fluido innesto proveniente dai due versanti lungo la direttrice Sibari-Roseto. Lo svincolo includerà tre canalizzazioni (Est-Ovest-Nord), tutti a doppia corsia, per garantire una regolare scorrevolezza del traffico.
L'estate è stata un periodo d'intensa preparazione per il management di Webuild SS106 jonica, guidato dall’Amministratore delegato Salvatore Lieto, sotto la direzione del committente Anas - Divione nuove opere diretto da Silvio Canalella. Mentre i lavori di cantiere, infatti, proseguivano in aree sgombre dal traffico nel chiuso degli uffici si è lavorato sulla documentazione progettuale dell’opera.
Infatti, dopo aver completato la realizzazione del Viadotto Laghi (il primo lungo la direttrice Sud-Nord), ultimato a fine luglio con il suo strato di catrame e l’impianto di illuminazione, a breve dovrebbe essere completata anche la bitumazione dei primi sette km di strada, a partire proprio dal nodo di Sibari.
Le attività fervono sul Megalotto 3, con l'obiettivo di completare i lavori come da cronoprogramma entro la seconda metà del 2026. Attualmente, è in corso lo scavo della galleria a doppia canna di Trebisacce, lunga quasi 4 km, e l’innalzamento dei viadotti, tra cui quelli sui torrenti Pagliaro e Avena (quest’ultimo tra l’altro sarà l’opera d’arte ingegneristica più importante dell’intera opera che si innalzerà per oltre 80 metri da terra con piloni in acciaio a forma di V). Si stanno inoltre costruendo 14 gallerie artificiali, i cui scavi sono in corso, procedendo con la calottatura prima della copertura finale, e le sottovie.
Il cantiere si avvale del contributo di oltre 600 lavoratori, principalmente di manodopera locale, arruolata nei nove comuni attraversati dalla nuova arteria.
Una curiosità degna di nota è la presenza di un avanzato impianto di produzione di calcestruzzo a Trebisacce, che ha precedentemente partecipato alla costruzione del nuovo Canale di Panama. Un’infrastruttura imponente, ora rimontata in Calabria, che potrebbe svolgere un ruolo cruciale anche nella futura realizzazione della Sibari-Corigliano-Rossano, con le procedure di appalto integrato previste per ottobre.
Il Terzo Megalotto, di fatto, dopo anni e anni di controversie che avevano fatto presagire un blocco definitivo dell'opera, resta oggi il cantiere pubblico più importante del meridione d'Italia con i suoi 1,3 miliardi di euro investiti e una strategicità d'intervento che chiuderà il corridoio stradale Adriatico-Jonio-Tirreno. Ma è anche un esempio virtuoso di procedure. Non solo, infatti, si è avuta la capacità di acquisire le materie prime ad apertura del cantiere, evitando le sperequazioni della crisi economica (che avrebbe fatto lievitare enormemente i costi), ma oggi è anche un modello di legalità e sicurezza.
Grazie al protocollo d'intesa su sicurezza e legalità voluto dalla Prefettura di Cosenza, il cantiere rimanere costantemente presidiato dalle forze dell'ordine e dall'esercito con il fine di evitare qualsiasi tipo di infiltrazione da parte della criminalità organizzata. E questa è sicuramente uno degli aspetti più rilevanti che consentirà di arrivare a fine opera con una strada moderna, sicura e pulita!