4 ore fa:È tutto pronto nel Polo tecnico-professionale Aletti-Filangieri per il suono della campanella
5 ore fa:Cariati, gli auguri del sindaco Minò per il nuovo anno scolastico
54 minuti fa:Al complesso del Valente lavori in corso per la nuova sede distaccata del Conservatorio "S. Giacomantonio"
5 ore fa:Lungro diventa set cinematografico: arrivano Uccio De Santis e Cecè Barretta per le riprese di "Mudù"
2 ore fa:Baker Hughes? Occasione imperdibile anche a costo di «mandare in deroga gli strumenti urbanistici»
6 ore fa:Scuole di specializzazione Unical, Bevacqua e Iacucci: «Grande risultato per Cosenza e la Calabria»
2 ore fa:La Vignetta dell'Eco
7 ore fa:È una futura agente della Bundespolizei la nuova Miss Corigliano-Rossano
4 ore fa:Per Mazza (Comitato Magna Graecia) l'idea della provincia Sibaritide-Pollino è poco realistica
2 ore fa:Qui servono meno province e più coraggio

Come ti affosso un aeroporto: lo scalo di Crotone chiude ad ora di cena e diventa un caso nazionale

2 minuti di lettura

CROTONE - «Vieni avanti, Crotone. Lo strano caso dell’aeroporto che chiude all’ora di cena» così titola Milano Finanza in un articolo in cui solleva la stranezza e l’inopportunità della chiusura dello scalo crotonese alle ore 20. E sì, perché l’aeroporto pitagorico, nonostante nel resto d’Italia gli scali chiudano ad ora ben più tarda, gode di questa particolare, seppur strana, condizione che ne limita le funzioni e le potenzialità. Ma non era lo scalo su cui puntare, oggetto di investimenti (vedi attivazione voli per Roma) e delle grandi aspirazioni regionali?

Facciamo un passo indietro. La testata finanziaria, nel raccontare l’assurdo caso calabrese, riporta le vicissitudini ed i disagi incontrati durante un banale volo da Roma Fiumicino dello scorso 29 agosto, con partenza allore 17:30 e arrivo alle 18.40. Il problema è sorto allorquando un incendio, divampato in quelle ore nei pressi delle piste, ha costretto l’aeroporto alla chiusura delle stesse. Delle tre usualmente funzionanti ne è rimasta operativa una sola e i ritardi si sono sommati ad altri ritardi. A quel punto il volo Skyalps per Crotone ha imbarcato i passeggeri costringendoli ad attendere ulteriormente per la partenza.

Ma c’è di più. «Per ragioni che i passeggeri non sono tenuti a conoscere (una strumentazione non adeguata, magari la mancanza di personale, forse questioni sindacali? boh!) – spiega Milano Finanza - lo scalo Pitagora chiude al tramonto. Chi si imbarca non è a conoscenza neanche di questa circostanza. Eppure non è per nulla marginale. Anzi, è forse il problema più grosso di Crotone. Come rivelava il 30 luglio lo stesso presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ovvero l’azionista della Sacal: Uno dei limiti dell’aeroporto di Crotone è che chiude alle 20 e i vettori hanno difficoltà a volare in un aeroporto che non rimane aperto almeno fino a mezzanotte».

Insomma, per lo scalo del Sant'Anna come Cenerentola, scoccata l'ora X, la magia della principessa svanisce e la carrozza diventa zucca.

E allora viene da chiedersi: potenziare questo aeroporto (gestito dalla Sacal, una società controllata dalla finanziaria della Regione Calabria, la Fincalabra, che nel 2022 ha rilevato la maggioranza delle azioni) è realmente tra gli interessi della Regione oppure questo dispendio di risorse è finalizzato a mantenere in vita un fantasma? Perché a questo punto converrebbe dismetterlo del tutto e dirottare le risorse altrove senza raccontarci la storia del rilancio dell’area, delle opportunità inespresse, della fascia jonica che arranca…

Dopo la proposta rilanciata dall’Eco dello Jonio, relativa all’attivazione del treno shuttle per connettere lo scalo pitagorico con l’alto jonio, ci saremmo aspettati da parte di sindaci, consiglieri comunali e regionali una presa di posizione netta ed un’assunzione di responsabilità sul tema. A parte qualche parola nei giorni immediatamente successivi alla proposta, per il resto abbiamo assistito ad un prolungato ed inaccettabile silenzio. La mobilità resta al centro degli interessi dei cittadini di questo territorio. Farsi carico di queste istanze sarebbe stato, oltre che un dovere, un segnale forte per una popolazione che fatica a far valere il proprio diritto alla mobilità.

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.