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A Sibari scoppia la grana del potabilizzatore, blitz di Papasso: «Serve manutenzione urgente»

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CASSANO JONIO – Monta la scontro istituzionale attorno alla questione della potabilizzazione delle acque ai Laghi di Sibari. Da un lato il Comune che, dopo un sopralluogo effettuato insieme ad alcuni tecnici specializzati, non più tardi di ieri sera, avrebbe constatato lo «stato di abbandono dell’impianto e la necessità di interventi urgenti»; dall’altro – invece – l'associazione Laghi di Sibari, che gestisce il complesso dei servizi all’interno dello storico villaggio turistico e che sostiene, invece, la idoneità al funzionamento dello stesso impianto per come, tra l’altro, avrebbero attestato a fine luglio gli stessi tecnici specializzati contattati ieri dal Comune.

Insomma, una diatriba bella e buona, sulla quale aleggiano i venti da campagna elettorale (in primavera Cassano tornerà alle urne per le Amministrative) e dove in mezzo, come sempre, finiscono gli utenti e, quindi, i residenti e i proprietari dei lotti abitativi dei Laghi di Sibari che, ormai da tempo, si pongono due domande: ma l’acqua che scorre dai rubinetti è potabile o no? Ma, soprattutto, a cosa servono le quote di servizio che vengono versate ogni anno proprio per far sì che venga garantita l’erogazione dell’acqua potabile?

Una questione che all’inizio dell’estate era finita sui tavoli del tribunale amministrativo regionale dopo che il Comune, attraverso apposita ordinanza, aveva avocato a sé l’impianto proprio per le inadempienze sulla sua gestione.  Il Tar, a sua volta, data la contingenza estiva aveva sospeso gli effetti dell’ordinanza. Oggi, però, il caso scoppia in tutto il suo fragore, dopo il sopralluogo fatto ieri dal Comune che, in realtà, evidenzierebbe una realtà tutt’altro che rosea. Serve un intervento di «manutenzione straordinaria improcrastinabile».

«Chiaramente – ha sottolineato il Sindaco Papasso – abbiamo chiesto agli esperti una relazione dettagliata sugli interventi per la messa a norma e la messa in funzione». Questo primo controllo, secondo il giudizio dei presenti – per quanto riportato dalla nota del Comune – avrebbe confermato le tesi che lo avevano preceduto «abbiamo fatto bene a intervenire – ha insistito il primo cittadino a margine della visita –perché si è constatato come, nonostante siano passati tre anni dall’ordinanza (quella che dopo aver riscontrato anomalie imponeva all’associazione la messa in funzione del potabilizzatore, ndr), l'impianto è abbandonato. Non lo dico io, ce lo hanno detto i tecnici che ora analizzeranno pezzo per pezzo l'impianto e produrranno una dettagliata relazione. Man mano che si andrà avanti faremo sapere tutto ai cittadini e ai residenti proprio per far capire che non c'è nessun retropensiero politico su questa acquisizione ma solo la necessità di agire per il bene dei residenti e degli utenti dei Laghi di Sibari».

Per Papasso spiace aver trovato l'impianto in uno «assurdo stato di abbandono. Se avessimo avuto qualche dubbio su quanto deciso nelle scorse settimane – ha rimarcato – dopo il parere degli esperti e il sopralluogo di oggi ce li hanno tolti tutti».

Gli ingegneri hanno evidenziato l'assenza di una logica nel ciclo di potabilizzazione e un uso smodato di cloro alla fine del ciclo stesso come se questo fosse la panacea di tutti i mali. «In ogni caso ora – conclude Gianni Papasso - abbiamo affidato loro la gestione temporanea dell'impianto per i primi interventi e per una analisi dettagliata che ci consegneranno».

Ma se da un lato, dicevamo, c’è un Papasso più determinato che mai, dall’altra parte l’Associazione dei Laghi di Sibari ribatte, immediatamente, alle accuse del sindaco e dei tecnici.

«Gli atti unilaterali di matrice comunale di cui questa vicenda è ormai piena – afferma AssoLaghi – portano a ricercare giustificazioni postume non solo tardive, ma anche infondate: è evidente come all’accusa, grave, di aver gestito l’impianto in maniera inadeguata e di averlo tenuto in pessime condizioni, come emerge dalle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa, si risponderà anche nelle sedi competenti. Nel merito, invece si osserva come esse siano non corrispondenti al vero e strumentali a quella che sembra essere l’unica finalità realmente perseguita: smantellare l’Associazione e disfarsi così di uno strumento gestionale che ottimi risultati ha consentito di raggiungere nel corso degli anni».

«Per confutare la tesi esposta dall’Amministrazione comunale – prosegue il sodalizio che gestisce i servizi all’interno dei Laghi di Sibari - in assenza di contraddittorio, ci limitiamo a richiamare non solo le certificazioni nel corso del tempo ed anche nelle ultime settimane rilasciate dall’Asp, ma anche e soprattutto un passaggio della relazione svolta il 29 luglio dalla stessa società chiamata ora a collaborare con l’ente: a quella data si attestava, testualmente, la piena funzionalità degli impianti in ogni loro parte, con garanzia della loro sufficiente efficienza».

«La nostra azione a tutela del patrimonio associativo – sottolineano ancora - ma anche dell’esigenza primaria di evitare che i Laghi restino vittima di situazioni che negli anni hanno coinvolto e travolto altre importanti realtà turistiche vicine, proseguirà senza sosta né risparmio di energie. A tal riguardo, vale la pena di ricordare come, diversamente rispetto alle ricostruzioni di parte offerte all’opinione pubblica, il giudizio avverso la richiamata ordinanza sindacale sia ancora pendente davanti al Tar ed al Consiglio di Stato e che la presa di possesso degli impianti sia dunque da intendersi giuridicamente come provvisoria».

Quindi, è chiaro che in campo non c’è solo la questione della potabilizzazione dell’acqua ai Laghi di Sibari, che è ormai dirimente, ma c’è un’azione di forza, che ha un fondo politico e che è proiettata tutta verso le Amministrative di Primavera, con Papasso nuovamente in pole position.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.