Movida senza regole a Sant'Angelo, l’incubo di residenti e vacanzieri: «Non si dorme più»
Musica assordante fino alle prime ore del mattino. Cresce l’esasperazione e si chiedono interventi urgenti e rispetto delle normative vigenti
CORIGLIANO-ROSSANO – La città che non dorme mai. A Corigliano-Rossano il marchio distintivo di New York nel mondo qualcuno sembra averlo preso alla lettera. E parliamo degli esercenti della movida notturna. Solo che questa non è New York e l’emulazione della grande mela sarebbe bello, utile e interessante se la si applicasse in altri contesti; per il lavoro e lo sviluppo, ad esempio! E invece, qui non si dorme mai perché a Corigliano-Rossano… si balla. Ti piaccia o no, il mood è questo. E ogni anno è, ormai, la stessa storia.
Il caso emblematico continua a rimanere la località Lido Sant'Angelo che si è trasformata in un incubo notturno per residenti e vacanzieri. La scorsa notte, tra domenica e lunedì, la musica a volume insostenibile è andata avanti fino alle 6 del mattino, rendendo impossibile dormire. Il sospetto che si utilizzino attrezzature sonore inadeguate all’interno delle balere e dei lounge bar è più che fondato, oltre all’ormai alla consolidata abitudine di non rispettare le normative in tema di emissioni acustiche.
Insomma, la movida notturna sembra essere ormai fuori controllo. E questo lo testimoniano le decine di segnalazioni che proprio stamattina sono arrivate in redazione. Ecco quello che ci ha detto Carlo: «In estate mi trasferisco nella mia casa al mare a Galderate, ma sono costretto a vivere con i doppi infissi chiusi e l'aria condizionata accesa al massimo per non essere disturbato dalla musica dei locali».
Non sono solo i residenti a soffrire. I vacanzieri, che scelgono le strutture ricettiva di Lido Sant'Angelo per le loro ferie, si trovano immersi in un vero e proprio calvario acustico. Denise e Franco, coppia di 70enni torinese, hanno passato l’ultima notte insonne. «Abbiamo sentito la voce del vocalist come se fosse in casa fino alle 4 del mattino. Poi alle 4 di stamani il vocalist ha smesso di parlare, ma la musica è rimasta altissima». Insomma, una notte insonne trascorsa «a contare le pecore e a ripassare in testa i ritmi della musica Disco: «Siamo distrutti, altro che vacanza!»
Il problema principale, dicevamo, sembra essere la mancanza di strumentazione adeguata da parte dei locali. Nonostante le distanze relativamente ampie dai centri abitati, il sonoro si propaga in modo eccessivo, disturbando la quiete delle abitazioni vicine. Le normative esistenti, come l'ordinanza sindacale che regola le emissioni acustiche, vengono sistematicamente ignorate, e i controlli sono del tutto insufficienti. «C’è la tecnologia avanzata per emettere musica senza disturbare – ci ha detto ancora Carlo - ma se non si è disposti a investire nella giusta strumentazione, si dovrebbe almeno avere il buon senso di abbassare il volume dopo un certo orario».
Ora le soluzioni sono due: promuovere una movida sostenibile che rispetti i residenti e i turisti oppure rischiare di trasformarsi in un'area da evitare durante l’estate. Perché la libera impresa non può e non deve essere sinonimo di anarchia. Dal momento che la libertà di ognuno finisce dove inizia quella degli altri. «Chiediamo soltanto rispetto e la possibilità – conclude Carlo - di godere delle nostre case e delle nostre vacanze in pace».