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La Strada della Morte, sulla jonica 205 vittime in 10 anni: 32 decessi nel solo tratto di Corigliano-Rossano

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CORIGLIANO-ROSSANO - La Strada Statale 106 è un'arteria vitale che collega Reggio Calabria a Taranto, estendendosi per 491 km lungo la costa jonica. Negli ultimi anni, questa strada ha visto un significativo piano di riqualificazione, con l'ampliamento a quattro corsie in diversi tratti e un miglioramento generale della sicurezza stradale, soprattutto nei tratti che attraversano la Puglia, la Basilicata e la prima appendice del nord Calabria fino a Roseto Capo Spulico.

Ad oggi è in corso un investimento di 1,3 miliardi di euro per completare il tratto compreso tra Roseto e Sibari (il cosiddetto Terzo Megalotto) mentre nei prossimi mesi è previsto l’avvio dei lavori per l’ammodernamento di altri due tratti, sempre nel territorio calabrese: la Sibari-Corigliano-Rossano e la Crotone-Catanzaro, per un investimento totale di 3,5 miliardi di euro. A rendere necessario, improrogabile e non più rimandabile l’ammodernamento della jonica sono due elementi imprescindibili: l’utilità pubblica da un lato e la sicurezza dall’altro.

 

Una strada necessaria

La Calabria e tutto il traffico a sud della Calabria si muovono lungo un’unica direttrice viaria che è la dorsale autostradale tirrenica (A2 del Mediterraneo). I nuovi standard di sicurezza sulla mobilità europea impongono di prevedere almeno un'altra soluzione viaria alternativa che possa, da un lato, alleggerire i volumi di traffico lungo la direttrice principale e, dall’altro (elemento, questo, che ha sottolineato più volte l’allora assessore regionale alle Infrastrutture Mauro Dolce) che riesca a garantire una via di fuga alternativa in caso di calamità naturali. Di fatto, la nostra regione, oggi, se un qualsiasi evento sismico o calamità dovesse mettere KO la Salerno-Reggio Calabria, rischierebbe di rimanere isolata dal resto del Paese.

 

La lunga linea di sangue

Poi c’è la questione sicurezza. La Strada Statale 106, nota come la "Strada della Morte", continua a essere una delle arterie stradali più pericolose in Italia. Nel decennio compreso tra il 2013 e il 2023, questa strada ha visto un tragico bilancio di 205 vittime, con un picco di mortalità nel 2016, quando si sono registrati ben 32 decessi. Nonostante gli sforzi per migliorare la sicurezza, l'incidentalità rimane allarmante, con un incremento negli ultimi anni: 27 persone hanno perso la vita nel solo 2022. La maggior parte delle vittime sono giovani di età inferiore ai 35 anni.

La provincia più colpita da questa lunga e paurosa striscia di sangue è quella di Cosenza (Sibaritide), subito dietro Reggio Calabria, poi Catanzaro e Crotone, con un costo sociale stimato in oltre 308 milioni di euro. Questi dati, raccolti dall'associazione "Basta vittime sulla SS 106", sottolineano l'urgenza di interventi concreti per la messa in sicurezza della strada. La situazione è aggravata dall'inadeguatezza del tracciato esistente, incapace di gestire i volumi di traffico attuali, e dall'uso eccessivo di tutor che, secondo alcune analisi, hanno contribuito all'aumento della velocità nei tratti non controllati e, di conseguenza, della mortalità stradale.

La fascia d'età più colpita è quella dei giovani tra i 16 e i 25 anni, seguita dagli anziani oltre i 66 anni. L'analisi dei comuni mostra che il territorio di Corigliano-Rossano è il più colpito, con 32 vittime negli ultimi dieci anni. La SS 106 è un esempio lampante di come la sicurezza stradale sia un problema complesso, che richiede un approccio multidisciplinare e l'impegno congiunto di autorità locali, esperti di sicurezza e cittadini.

L’ammodernamento di questa strada è una priorità assoluta che manda in deroga ogni altra rivendicazione di natura urbanistica. Questa strage si può fermare solo con consapevolezza e sostenendo quel piano di intervento che oggi è in piedi e che deve essere solo l’inizio di una lunga e definitiva vertenza che porti all’ammodernamento dell’intero tracciato della jonica, percorribile a 4 corsie da Taranto a Reggio Calabria.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.