7 ore fa:Saracena, Valeria Lojelo prende servizio come funzionario specialista economico-statistico
9 ore fa:Il "Cammino della Responsabilità" prosegue il suo percorso: terza tappa a Morano Calabro
5 ore fa:Incidente mortale a Sibari, "Moderati Liberi": «Il dolore sia ascoltato come un grido di allarme»
6 ore fa:A Insiti la Cittadella degli Uffici non c'è. Il masterplan tradisce tutte le promesse per la fusione
5 ore fa:«Occhiuto aumenta le poltrone e Tridico abbandona la Calabria»
8 ore fa:Anziane raggirate a Saracena, svolta nelle indagini: i Carabinieri individuano i presunti truffatori
7 ore fa:Domani lutto cittadino a Cassano: tutta la città si ferma per l'ultimo saluto a Chiara e Antonio
9 ore fa:“Dona pensieri di pace”, studenti protagonisti della Luce da Betlemme
8 ore fa:Strage sfiorata ad Apollinara: camion del gas sfonda un bar dopo uno scontro all’incrocio
6 ore fa:La Sprovieri Corigliano Volley saluta il tecnico Alessandro Fammelume

Nello storico Maria De Rosis si ritornerà a giocare a pallone: partiti i lavori per il centro sportivo

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Sarà difficile recuperare oltre trent’anni durante i quali i giovani del centro storico rossanese e non solo loro, ma anche i coetanei dello scalo, non hanno potuto fare alcuna attività fisica; la speranza, però, è risorta all’improvviso. Come si ricorderà, negli anni ’90 del secolo scorso, l’amministrazione locale dell’epoca decise di abbattere il vecchio stadio “Maria de Rosis” per far nascere un anfiteatro utilizzato solo un paio di volte all’anno ed una villa comunale mai frequentata da qualcuno perché si trova fuori dal perimetro urbano.

Una scelta che venne definita scellerata almeno da quanti in quel rettangolo di terra affacciato sullo Jonio hanno trascorso intere domeniche di pasisone. Quello spazio era lo stadio "Maria De Rosis", Tempio del calcio rossanese. Ma quella scelta, di fatto, ha negato a centinaia di giovani di praticare uno sport; su quel polveroso terreno di gioco, non solo giocava la Rossanese ma era lo spazio in cui si disputavano decine di partite settimanali ed allenamenti delle tante squadre di calcio che Rossano vantava.

Dopo questa scelta, col nuovo stadio “Stefano Rizzo” in erba naturale, che non poteva sopportare più di una gara settimanale, le tante formazioni locali hanno provato a resistere chiedendo asilo ai paesi del circondario, ma le spese da affrontare hanno fatto desistere anche i più tenaci ed alla fine sono sparite quasi tutte le società sportive minori.

Gli appassionati più ferventi hanno provato a riciclarsi nel calcio a cinque, ma anche questo ha subito l’oblio dovuto alle spese esose da affrontare.

Questo 2024 potrebbe essere l’anno della rinascita, sia nel calcio grazie alla Rossanese che si appresta a vincere un bel campionato di Promozione calabrese ed anche grazie alla scelta dell’Amministrazione Comunale di "riciclare" l’inutile villa, costruita sull’ex stadio “Maria de Rosis” di Rossano Centro, per realizzare un centro sportivo all’altezza della situazione.

Grazie ad un bando del PNRR l’amministrazione comunale è riuscita ad intercettare un contributo di un milione e mezzo di euro, che permetterà di realizzare un centro sportivo polivalente con campi di basket, calcetto, padel, tennis e pattinaggio nei cinquemila metri quadrati fin qui inutilizzati.

I lavori al Maria De Rosis

I lavori sono iniziati da oltre un mese e procedono a ritmo serrato; la speranza è che i tanti giovani possano tornare a praticare il loro sport preferito perché, come risaputo, è questo che li tiene lontano dai vizi e li fa crescere sani.

Importante è però non abbandonare le opere costruite alle ingiurie del tempo senza renderle utilizzabili; solo per restare in ambito dell’area urbana rossanese, ci sono alcune strutture costruite ed abbandonate che meritano di essere riprese ed utilizzate come, per esempio, i campi di calcetto del Traforo e quello di via Cicerone dove di recente è stato costruito anche un campo di padel.

Gino Campana
Autore: Gino Campana

Ex sindacalista, giornalista, saggista e patrocinatore culturale. Nel 2006 viene eletto segretario generale regionale del Sindacato UIL che rappresenta i lavoratori Elettrici, della chimica, i gasisti, acquedottisti e tessili ed ha fatto parte dell’esecutivo nazionale. È stato presidente dell’ARCA territoriale, l’Associazione Culturale e sportiva dei lavoratori elettrici, vice presidente di quella regionale e membro dell’esecutivo nazionale. La sua carriera giornalistica inizia sin da ragazzo, dal giornalino parrocchiale: successivamente ha scritto per la Provincia Cosentina e per il periodico locale La Voce. Ha curato, inoltre, servizi di approfondimento e di carattere sociale per l’emittente locale Tele A 57 e ad oggi fa parte del Circolo della Stampa Pollino Sibaritide