Dissesto idrogeologico, la pioggia nella Calabria del nord-est fa tremare i polsi ai cittadini
La Sibaritide-Pollino continua a rimanere un territorio fragilissimo che, esposto alle intemperie, rischia di liquefarsi. L'allarme di Fillea Cgil: «Servono interventi e prevenzione»

CORIGLIANO-ROSSANO - La terza città della Calabria stamani si è svegliata sotto un muro d'acqua che pioveva dal cielo. Per fortuna è durato poco, altrimenti gli effetti della pioggia torrenziale avrebbero produrre danni devastanti in un territorio idrogeologicamente fragilissimo, già colpito duramente da intemperie e alluvioni e che è esposto, come il resto del bacino del Mediterraneo, ai mutamenti climatici e - quindi - all'alternanza tra lunghi periodi di siccità e bombe d'acqua.
Nella Calabria del nord-est, nella Sibaritide-Pollino, la pioggia fa tremare i polsi ai cittadini che hanno ovviamente paura di trovarsi ad affrontare situazioni limite e irrimediabili.
Dopo la recente tragedia che ha colpito alcune regioni del centro Nord, Simone Celebre, Segretario Fillea-CGIL Calabria, ha sollevato l'urgenza di affrontare in maniera decisa e proattiva il rischio idrogeologico in Calabria. Il capo dei sindacalisti degli edili calabresi ha sottolineato come la fragilità del territorio calabrese richieda una serie di interventi mirati e continui per prevenire futuri disastri.
Il Segretario ha evidenziato come la calamità naturale abbia riaffermato la necessità di affrontare in maniera concreta i cambiamenti climatici, che contribuiscono a rendere sempre più instabile l'ecosistema territoriale. L'allarmante conformazione morfologica e la ricorrenza di incendi estivi che devastano ampie aree boscate hanno contribuito a collocare la Calabria in cima alla lista delle regioni a più alto rischio di dissesto idrogeologico.
Celebre ha sottolineato che è imperativo investire in azioni preventive, anziché attendere che si verifichi un'altra tragedia per intervenire. Ha inoltre evidenziato come la tecnologia e gli strumenti a disposizione rendano possibile una migliore gestione del territorio e una maggiore prevenzione. L'uso adeguato degli ingenti finanziamenti sia a livello europeo che nazionale è fondamentale per monitorare costantemente le aree a più alto rischio idrogeologico e per attuare interventi di manutenzione.
Il Segretario ha espresso la necessità di istituire un tavolo di concertazione immediato, coinvolgendo tutte le parti interessate, per coordinare e implementare azioni adeguate per affrontare i problemi legati ai cambiamenti climatici e al rischio idrogeologico. Questo tavolo dovrebbe identificare le risorse necessarie dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e dal Programma Operativo Regionale (Por), nonché promuovere un coordinamento efficace tra le istituzioni e i diversi attori coinvolti, con un ruolo centrale per i Sindaci.
In conclusione, le parole di Celebre richiamano l'urgenza di un approccio coordinato e strategico per affrontare la sfida del dissesto idrogeologico e dei cambiamenti climatici, sottolineando l'importanza di interventi tempestivi e di lungo periodo per proteggere il territorio e le comunità calabresi.