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Next Generation Cr su stemma e gonfalone: «Che sia di tutti»

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CORIGLIANO-ROSSANO - Prosegue il dibattito sul vincitore del Concorso di Idee per lo stemma e per il gonfalone.

«Evviva! Sabato - riporta la nota di Nex GenerationCR - si è finalmente celebrata la chiusura del concorso di idee per la scelta dello stemma e del gonfalone di Corigliano-Rossano, bandito più di 15 mesi fa. Complimenti ai tre vincitori e a tutti i partecipanti. Nel weekend la piazza social si è riempita di opinioni e discussioni in merito (più o meno qualificate, più o meno imparziali), ma i problemi della Città incombono e purtroppo sono serissimi. Perciò vi rivolgiamo una sentita preghiera: decidete insieme e consegnate alla comunità uno stemma di concordia, perché solo con la concordia costruiremo il futuro di questa terra. Molti si sono stupiti della proposta che ha vinto. Ma è davvero così strano che una commissione esterna abbia premiato l’unico bozzetto raffigurante il Pathirion (non Patirium, professor Ferruzzi!), cioè quello che nel preambolo dello Statuto comunale viene definito come "l’elemento unificante e portatore di valore ai due antichi centri"? Il senso di questa frase nel concreto ancora ci sfugge, ma vi sveliamo un segreto: anche noi, se dovessimo scegliere il simbolo di una comunità che non conosciamo, ci comporteremmo banalmente così. I tre professori, molto araldicamente, hanno scelto in coerenza con ciò che hanno letto a pag. 1 della carta fondamentale della Città unica. Tant’è che la raffigurazione del Pathirion è l’unica parte “corretta” del bozzetto vincitore (malgrado il viola spacciato per porpora), mentre il resto del disegno è pieno di errori a detta della stessa commissione giudicante».

«Ora - proseguono - viviamo dunque la paradossale situazione per cui, in base al giudizio diffuso dei social, il secondo e il terzo classificato risultano più graditi del primo (l’uno per ragioni artistiche e l’altro per motivi funzionali, come specificato giustamente da alcuni utenti). Certo uno stemma deve rispondere a diversi requisiti tecnici. Nel nostro piccolo, ci permettiamo di sottolinearne uno solo, che è stato opportunamente citato dalla commissione ma che ci è parso del tutto trascurato nel dibattito pubblico: la visibilità degli elementi raffigurati. Ricordiamo umilmente ai componenti del Consiglio e al Sindaco che lo stemma cittadino non è un quadro da ammirare a tutto schermo o a grandezza naturale, ma un contrassegno che vediamo sempre riprodotto in misure piccolissime: nelle intestazioni dei documenti ufficiali, nei timbri apposti sugli atti amministrativi, a margine dei manifesti per gli eventi patrocinati, negli angoli dei cartelli stradali. Il più delle volte non supera i 2 cm di altezza e spesso non è neppure a colori. Immaginate allora quale sarebbe la resa visiva di uno stemma in miniatura, per quanto affascinante possa essere. Gli alberelli parrebbero moscerini, i gigli granelli di polvere, le tinte si impasterebbero e non si distinguerebbe nulla. È questo che volete per la Città, un affresco decoratissimo e ricchissimo ma irriconoscibile nell’uso comune? Pensateci bene. Attenzione a non farvi dettare la linea dai social network. Qualcuno della maggioranza, infatti, si è già spinto a sponsorizzare come nuovo stemma ufficiale il bozzetto che ha raccolto più like sulla pagina Facebook del Sindaco, al grido di “vox populi, vox Dei”. Vogliamo far notare che è facile raccogliere like e commenti quando l’autore del bozzetto in questione gode di 5.000 follower personali e ricondivide sul proprio profilo l’immagine della sua proposta, dando vita in pratica a una gara a cui partecipa solo lui. E chi si occupa di comunicazione lo sa bene. Lo stemma della Città non può essere scelto in base a chi ha più amici su Facebook».

«Qualcuno dell'opposizione ha affermato invece che il percorso è ancora lungo. Riportiamo allora le parole pronunciate dal Presidente dell’Assemblea Costituente il 31 gennaio '48: “È veramente assai strano e dal punto di vista morale e dal punto di vista delle esigenze pratiche, che un popolo non sia riuscito, nel corso di oltre un anno e mezzo, ad esprimere da sé qualche simbolo della sua nuova volontà, della sua nuova vita nazionale. Non è una cosa tragica: l’importante è che vi sia la Repubblica. Ma è anche necessario che la Repubblica abbia un proprio simbolo rappresentativo. A un certo momento bisogna concludere.” Il Presidente Terracini si doleva insomma che fosse trascorso invano un anno e mezzo dal referendum del 2 giugno. Ebbene, per noi sono trascorsi invano più di cinque anni. Pensiamo possano bastare».

«E dato che siamo in tema di emblema della Repubblica - continuano -, ci sia consentito un cenno finale alle parole del Sindaco Stasi, il quale ha ipotizzato anche l’eventualità di un nuovo concorso sulla scorta di quanto avvenuto negli anni della Costituente. Ma come egli sa il secondo concorso vinto di nuovo da Paschetto si svolse in appena 10 giorni: il 19 gennaio fu nominata la commissione che diffuse via radio il nuovo bando, il 28 gennaio furono valutati i bozzetti giunti nell’arco di una settimana e il 31 gennaio fu deliberato l’emblema definitivo. Dubitiamo fortemente che nel nostro caso si riesca a procedere in modo così spedito, visto il precedente. Fra l’altro entrambi i bozzetti premiati all’epoca erano stati realizzati sulla base di indicazioni specifiche (il primo quasi sotto dettatura, il secondo sulla base di un tema ben definito), mentre per lo stemma di Corigliano-Rossano è stata lasciata massima libertà espressiva. A tal proposito, sarebbe stato meglio rendere pubbliche anche le relazioni che, da bando, bisognava allegare alle singole proposte. È bello infatti aver pubblicato i lavori realizzati, ma tutti i giudizi fin qui espressi provengono da persone che si sono trovate davanti una serie di pastorali, barchette e scoiattoli senza sapere perché.

«Signore Consigliere, Signori Consiglieri, Signor Sindaco, vi lanciamo allora una proposta chiara, consensuale e speriamo risolutiva. Il concorso di idee - cocncludono - si è completato e ha i suoi vincitori, bene così. Ora si vada avanti. Se vi trovate d’accordo su uno dei bozzetti che avete in mano, ufficializzatene l’adozione purché sia un’adozione segnata dalla concordia. Risparmiateci per pietà altre divisioni e polemiche dopo quelle per lo Statuto. Se invece nessun bozzetto vi convince, basatevi magari anche su quegli spunti per definire insieme quale debba essere la foggia dello stemma cittadino, e affidatene la realizzazione grafica agli studenti del nostro Liceo Artistico, oppure agli stessi partecipanti al concorso se vorranno unire le proprie doti artistiche per dare alla Città lo stemma di tutti. Uno stemma di concordia».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.