4 ore fa:Il rettore Gianluigi Greco presenta la squadra di governo: energia e visione per il futuro dell’Unical
23 minuti fa:Il Cancarinellu GIS della Biovalle del Nicá protagonista alla "Cena Piccante" di Bologna
43 minuti fa:Scuole senz’acqua e trasporti non sicuri: la Piazza di Schierarsi Co-Ro attacca Stasi
1 ora fa:Agricoltura ignorata nel bilancio Ue, Brutto (FdI): «Uno schiaffo anche agli agricoltori calabresi»
3 ore fa:La cucina calabrese come elemento di diplomazia
1 ora fa:Con la nuova SS106 in arrivo oltre 5.000 posti di lavoro: si prepara il più grande cantiere infrastrutturale del Sud
1 ora fa:La gentilezza è tutto quello che ci vuole… sempre
2 ore fa:Il Circolo di Rifondazione Comunista dell’Alto Jonio celebra il suo primo Congresso politico
3 minuti fa:«La Calabria non perda il treno del lavoro: servono subito 5000 lavoratori qualificati»
15 ore fa:"Una casa per tutti”, dalla Regione Calabria 9 milioni di euro per sostenere le famiglie in difficoltà

Momenti di speranza e condivisione: l'arcivescovo il Consiglio Comunale dei ragazzi di Co-Ro

1 minuti di lettura

CORIGLIAO-ROSSANO - Il consiglio comunale dei ragazzi di Corigliano-Rossano ha incontrato l’Arcivescovo Monsignor Maurizio Aloise. L’incontro era era stato fissato da tempo, ma si è arricchito di nuovi contenuti a seguito della preziosa lettera di denuncia e sprono scritta dall' Arcivescovo all’indomani dell’efferato delitto avvenuto in città.

«I ragazzi - riporta la nota - sono stati accolti nella Sala degli Stemmi, assieme ai genitori e volontari dell’Associazione Insieme e della Istituzione Teresiana. L’incontro si è aperto con i ringraziamenti da parte del Presidente dell’associazione Insieme, Francesco Polimeni, a cui sono seguite le parole dell’Arcivescovo che ha accolto con gioia i ragazzi e tutti i presenti. Il baby sindaco ha preso, quindi, la parola ringraziando l’Arcivescovo per l’ospitalità e partendo dagli spunti offerti dalla lettera rivolta alla comunità del centro storico di Rossano incentrando il suo intervento sul tema della legalità. Il discorso ha emozionato tutti, conlcudendo con la promessa del suo impegno e quello della sua giunta comunale su questo fronte, per tutto il suo mandato politico. In seguito, a turno, rappresentanti e i consiglieri del consiglio comunale dei ragazzi hanno posto le loro domande all’Arcivescovo. I temi  trattati hanno spaziato dal bullismo alla paura che hanno i ragazzi di denunciare. Uno di loro ha descritto la mafia come una malattia del nostro territorio. Monsignor Aloise ha spiegato che la lotta contro la mafia è data dalla collaborazione e corresponsabilità che deve portare il cittadino onesto a combattere contro l’illegalità. Fin da piccoli non bisogna aver paura di parlare denunciando anche piccoli atti considerati illegali, a partire dal bullismo. La guida della chiesa diocesana ha descritto il comportamento mafioso come un neo appartenente alla Calabria, ma questa terra, caratterizzata da tanta bellezza, non deve lasciarsi abbattere dalla presenza di questo brutto neo».

«Il vescovo - si legge ancora - ha anche parlato del suo impegno per la comunità, riportando fatti personali che ha affrontato durante tutto il suo percorso ecclesiastico arricchendo così l’esperienza e la conoscenza dei ragazzi, ma anche dei presenti in sala. L’incontro è stato davvero emozionante, sono stati trattati temi molto profondi che hanno toccato i ragazzi, spingendoli a ragionare, riflettere e confrontarsi. Infine la benedizione e l'augurio da parte del vescovo di poter continuare a fare la differenza sul territorio con atti di sensibilizzazione e prevenzione contro l’illegalità».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.