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Corbelli chiede di far luce sulla morte della giovane poliziotta Raffaella De Luca

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COSENZA - Dopo la morte improvvisa della giovane poliziotta di Mirto-Crosia, Franco Corbelli (Diritti Civili) ha insistito affinché la Commissione parlamentare d'inchiesta sul Covid indaghi sulle cause del decesso.

«La Commissione parlamentare d'inchiesta sul Covid - afferma - ha il dovere di andare sino in fondo per fare chiarezza e giustizia e per onorare la memoria e dire perché sono morti inspiegabilmente migliaia di giovani, come la 29enne  poliziotta calabrese, Raffaella De Luca, deceduta, improvvisamente, con il figlioletto tra le braccia, il 30 giugno scorso, e a cui ieri, nel suo paese, alla presenza  di una folla immensa, è stato dato l'ultimo, commosso  saluto».

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, con questo appello invita «tutti i componenti della stessa Commissione, che ieri ha iniziato a discutere e litigare, ad avere la dignità, l'onestà e il coraggio di non fermarsi nella ricerca della verità per rispetto delle migliaia di vittime e per onorare la memoria e fare luce e giustizia sui tantissimi decessi improvvisi e inspiegabili, di giovani soprattutto, come quello della giovanissima, sfortunata poliziotta calabrese, Raffaella De Luca, 29 anni, sulla cui morte fulminea ha aperto un'inchiesta la Procura della Repubblica di Castrovillari».  

«Ieri, martedì, a Mirto Crosia, in Calabria, si sono svolti i funerali della giovanissima Raffaella, poliziotta, consigliere comunale, mamma e figlia di un poliziotto sindacalista, Quintino De Luca, che in passato sul tema delle morti improvvise si è, insieme al suo sindacato, sempre battuto con coraggio. Oggi piange la perdita della sua adorata figlia e giustamente vuole chiarezza per una morte inspiegabile. Una tragedia immane che ha sconvolto questo piccolo paese del cosentino e l'intera Calabria. Sempre ieri, nelle stesse ore, a Roma la Commissione d'inchiesta sul Covid ha iniziato a discutere e a scontrarsi per il tentativo, ignobile, di alcuni partiti di ridimensionarla e, di fatto, depotenziarla. Mi auguro e voglio sperare che non si tenti di occultare la verità, si deve dare una risposta ai familiari di Raffaella e di tutte le altre migliaia di morti. Perché sono morti così giovani e all'improvviso? Perché queste persone, ricattate dallo Stato, per non perdere il lavoro e non essere private brutalmente di tutti i loro diritti e completamente isolate dal contesto sociale, sono state costrette a farsi inoculare un siero sperimentale e ignoto?  A queste domande devono dare delle doverose risposte la Commissione  d'inchiesta sul Covid. Così come deve fare la magistratura per l'aspetto penale».

«Hanno entrambi (politica e magistratura) - prosegue - il dovere morale e istituzionale di farlo! Diritti Civili continuerà senza sosta questa battaglia di giustizia, insieme a quella fondamentale per la prevenzione per cercare di scongiurare e fermare queste tragedie delle morti improvvise e dei gravi effetti avversi, che va avanti ininterrottamente da oltre due anni, dopo i primi casi sospetti dell'inizio del 2021, che subito, e poi ripetutamente, denunciammo chiedendo  di fermarsi. Purtroppo - conclude - come il Paese sa non venimmo ascoltati».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.