Valle del Trionto isolata, l’Asp attiva un posto mobile di prima emergenza con personale e telemedicina
Da ieri operativa nel centro della Sila Greca un’ambulanza e un’automedica. Graziano: «Questa la prima e immediata risposta al particolare momento di disagio». Una postazione sarà attivata anche a Bocchigliero e in altri centri disagiati
LONGOBUCCO - Lo avevamo scritto appena qualche giorno fa: la particolare situazione che oggi vive l’entroterra della Valle del Trionto e particolarmente la popolazione di Longobucco necessitava di estremo buonsenso. C’era bisogno che le istituzioni dessero un segnale forte in un momento di emergenza, un po’ come venne fatto il Covid. Avevamo chiesto, provocatoriamente, che nel centro della Sila Greca venissero inviati i militari, gli ospedali da campo per consentire a quella popolazione di poter accedere al diritto fondamentale delle cure. Ieri mattina sulla piazza del Campanaro a Longobucco sono apparse un’ambulanza attrezzata e un’automedica con personale sanitario volontario che presidieranno 24 ore al giorno, tutti i giorni, sulla salute dei longobucchesi. Questa è una buona notizia. Sicuramente non la soluzione alla voragine di disservizi (sanitari e non solo sanitari) che vive da decenni l’entroterra ma sicuramente un segnale.
«Insieme al Commissario Occhiuto – dice il Commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano – abbiamo ritenuto che andasse dato un segnale forte ad una popolazione che vive un momento di profondo disagio. Ho preferito non fare annunci o alcun tipo di proclama, bensì intervenire immediatamente con tutto quanto si potesse fare nell’immediato per non lasciare isolato il centro abitato di Longobucco, composto perlopiù da persone anziane e quindi maggiormente bisognevoli di cure. La difficoltà a raggiungere i centri ospedalieri, soprattutto in questo momento di isolamento, imponeva una soluzione in emergenza che – assicura Graziano – sarà solo temporanea perché l’obiettivo a breve termine è quello di riorganizzare la rete della medicina territoriale e fornire i centri dell’entroterra di una rete sanitaria stabile».
Una soluzione, quella di un posto di prima emergenza mobile, che a breve interesserà anche Bocchigliero, altro centro della Sila Greca lontanissimo dagli ospedali di riferimento. «Anche questo comune – dice il massimo dirigente dell’Asp di Cosenza – sarà dotato a giorni di un presidio medico mobile».
Che efficienza di cure possono garantire questi presidi? «Si tratta – precisa ancora Graziano – di ambulanze e automediche di ultimissima generazione dotate degli strumenti per intervenire su patologie tempo-dipendenti come l’arresto cardiaco. Attraverso queste postazioni dotate, tra l’altro, di defibrillatori, medicinali d’emergenza e apparecchiature per la telecardiologia abbiamo la possibilità di individuare immediatamente se una persona ha un infarto in corso e attivare tutte le procedure di soccorso tempestive, dal monitoraggio alla stabilizzazione. A giorni, inoltre, dovremmo dotare queste postazioni mobili di teleecografi. Insomma, grazie a questa procedura siamo in grado di spostare le informazioni necessarie alla cura e non il paziente che, per quanto e fin dove possibile, sarà curato sul posto. Non solo – aggiunge – anche in queste ore stiamo formando nuovo personale per specializzarlo nell’intervento immediato in telemedicina».
«Ribadisco però – sottolinea ancora il Commissario Graziano – che questa non è la soluzione, è solo una risposta al particolare momento di emergenza che sicuramente estenderemo ad altre realtà interne del territorio dell’Asp che vivono particolari situazioni di isolamento, ma il nostro obiettivo nel breve medio termine è quello, lo ripeto, di ricostruire la rete sanitaria territoriale, con la speranza di avere nelle disponibilità nuovi medici». Che al momento, purtroppo, continuano a mancare.