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Gigli va in pensione, arriva Tucci: rivoluzione al punto nascita di Corigliano-Rossano... che non chiuderà

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CORIGLIANO – ROSSANO – Il reparto di Ginecologia dell’ospedale “Compagna” è salvo. Intenso lavoro di mediazione e cucitura da parte del commissario Graziano affinché sulle nuove carte di identità possa ancora esserci scritto nato a Corigliano Rossano.

La carenza di medici aggravata anche dal pensionamento, a stretto giro, sia del primario Gaetano Gigli, sia di pietre miliari come Gianni Gesmundo e Leonardo Campana - figure che senza dubbio hanno garantito al reparto prestazioni di eccellenza - ha minato il servizio fin dalle fondamenta, facendo ventilare nell’aria l’ipotesi di chiusura.

Tuttavia resteranno delusi coloro che, al pari di Cassandra, profetizzavano già la cessazione di qualsiasi attività. «Il reparto di Ginecologia continuerà a lavorare a pieno ritmo – rassicura il commissario Asp Antonello Graziano -. E’ impensabile che un bacino così ampio come quello della Città unica e dei comuni limitrofi possa perdere un reparto di tale importanza».

Con queste parole Antonello Graziano vuole dare anche una risposta a tutte quelle associazioni, costituitesi in un Comitato, che hanno inviato una lettera aperta alle Istituzioni per avere chiarimenti sulle sorti del reparto. «Questo Comitato chiede alle SS.VV. II.me. - si legge nella lettera -  di voler fornire le opportune informazioni a riguardo, quali espressione di azioni concrete e urgenti, al fine di poter garantire l’esercizio della cittadinanza attiva e della partecipazione a quanti, cittadini di questa area, con forza e determinazione restano in attesa di risposte che, nell’esclusivo interesse della difesa di un diritto imprescindibile, vadano nella direzione di scongiurare la chiusura dell’ U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Spoke di Corigliano Rossano».

Ma le buone intenzioni trovano subito riscontro anche nella pratica. Nominato direttore ad interim del reparto– intanto è stato pubblicato un avviso pubblico per l’incarico di primario di Ginecologia del “Compagna” – il dottor Bruno Tucci, già direttore di ostetricia e ginecologia di Cetraro il quale si è detto disponibile a ricoprire tale ruolo in questo periodo di interregno. Con grande probabilità lo seguirà qualche medico del suo entourage e verrà a dare manforte, sotto forma di prestazione aggiuntiva, anche qualche specialista dell’Annunziata di Cosenza. «Non è stato facile riuscire a reperire le figure professionali per garantire la piena attività – commenta Graziano -, eppure ci siamo riusciti. Medici che dal tirreno si spostano sullo jonio senza fare distinzione di campanili e territori perché l’azienda sanitaria è una sola e, come tale, per funzionare bene ha bisogno di coesione, collaborazione e senso di appartenenza». Il commissario dunque ricorda ancora una volta l’importanza del lavoro di squadra e del senso del dovere, così come sottolinea di percorrere il sentiero tracciato dal Presidente Roberto Occhiuto per il quale l’obiettivo primario è la garanzia del servizio sanitario ai cittadini.

«Da parte nostra - prosegue il commissario dell’Asp -, grati che il dottor Tucci abbia accettato l’incarico, garantiamo la massima disponibilità sia per quanto riguarda la messa a disposizione di tecnologie e strumenti per il reparto, sia per ogni tipo di assistenza».

Abbiamo visto il reparto di Ginecologia crescere, sotto la direzione di Gaetano Gigli, e ampliarsi con servizi importanti come la procreazione medicalmente assistita ed altre prestazioni per le partorienti. La certezza che lo stesso ramo non chiuderà, ma che anzi vedrà la governance in stretta collaboazione con i medici per garantire al meglio il servizio, è un ulteriore passo verso la speranza di una buona Sanità.

Valentina Beli
Autore: Valentina Beli

“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare” diceva con ironia Luigi Barzini. E in effetti aveva ragione. Per chi fa questo mestiere il giornalismo non è un lavoro: è un’esigenza, una passione. Giornalista professionista dal 2011, ho avuto l’opportunità di scrivere per diversi quotidiani e di misurarmi con uno strumento affascinante come la radio. Ora si è presentata l’occasione di raccontare le cronache e le storie di un territorio che da qualche anno mi ha accolta facendomi sentire come a casa. Ed io sono entusiasta di poterlo fare