La Calabria: luogo chiave per riscrivere la storia delle origini del Vino
Secondo recenti studi in Calabria si produceva vino già al tempo degli Enotri, ancor prima dell'arrivo dei Greci che poi lo diffusero. Molti vitigni autoctoni italiani sono imparentati con uve calabresi, persino Sangiovese e Glera
CALABRIA - Secondo un recente articolo apparso nella rubrica "Il Gusto" di Repubblica la nostra regione - insieme ad altre del sud Italia - vanterebbe una storia e una cultura vinicola eccezionale da cui partirebbe l’intera tradizione enoica dello stivale. Una storia che affonda le sue radici nella civiltà che precede la seconda colonizzazione greca, quella dell'antico popolo italico degli Enotri.
Gli Enotri (e la radice Eno ne custodisce l'atavica vocazione!) che abitavano le nostre terre conoscevano e coltivavano la vite ma soprattutto producevano vino. Con l’arrivo dei Greci, che fecero di questi luoghi un’importante colonia (Magna Grecia), la diffusione di questa pratica prese piede nel resto d’Italia, attraversando secoli di storia e millenarie culture.
Gli studiosi – si legge nell’articolo di Lara Loreti – considerano la Calabria una “zona di convergenza genetica” che la rende il più importante centro di diffusione della viticoltura nel bacino Mediterraneo occidentale. Ciò grazie ad una particolare biodiversità e una varietà di vitigni che si sono rivelati importanti per lo sviluppo di varietà autoctone sia nel nord, nel centro che nel sud Italia.
Tra gli esempi più eclatanti che emergono dagli studi genetici del Crea (Consiglio Per La Ricerca In Agricoltura e Analisi dell’Economia Agraria) c'è quello del Sangiovese, figlio delle nostre terre, che con il Mantonico ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo di altre varietà. A questi si aggiunge anche la Visparola, presente in molte parti di Italia, la quale ha dato origine anche alla Vulpea e alla Glera, ovvero uva da Prosecco.
Ed è così che insieme a tutte queste varietà sopravvivono, grazie al lavoro di molti produttori, vini come il Magliocco Bianco, il Greco Bianco (una delle più antiche Malvasie), lo Zibibbo di Pizzo, il Moscato di Saracena, il Magliocco Canino ed altri.
Per la sua conformazione geografica, che vede mare, montagna, alta, mezza e bassa collina, la Calabria offre una varietà di microclimi e terreni unica. Se nelle zone di Cirò domina il Gaglioppo, alle pendici di Sila e Pollino domina il Magliocco. Insomma, un patrimonio unico che la nostra regione dovrebbe cercare di valorizzare e far conoscere, non solo agli esperti, ma anche ai tanti appassionati.
fonte: La Repubblica