Carenza medici, chiude il reparto di Nefrologia dello spoke di Corigliano-Rossano
Quella della mancanza di personale sanitario si sta manifestando tutti i suoi catastrofici effetti sul sistema sanitario. È così che anche un altro centro di eccellenza dell’Asp di Cosenza finisce in estremo affanno: senza un primario e senza medici
CORIGLIANO-ROSSANO – Sono lontani, anzi lontanissimi i tempi in cui l’unità operativa complessa di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Rossano rappresentava il fiore all’occhiello della sanità calabrese. Un reparto magistralmente diretto dalla nefrologa Teresa Cicchetti che negli anni era diventato punto di riferimento per tanti realtà sanitarie del meridione. Ma la mannaia della grande regressione che, da dieci anni a questa parte, ormai, ha pesantemente colpito il diritto alla salute in Calabria è arrivata anche al primo piano del “Giannettasio” dove la macchina perfetta di quell’unità operativa va in affanno tanto da aver dovuto bloccare i ricoveri.
Non ci sono più medici e quei validi professionisti che sono rimasti, dopo i pensionamenti, non ce la fanno più. Non tanto a sopportare il peso del lavoro ma a coprire il numero dei turni ospedalieri. Quattro medici, in croce, tra l’altro senza più un primario (il posto del dottore Musacchio andato in quiescenza non è stato riassegnato), non possono sobbarcarsi le dinamiche medico-sanitarie che richiede quel Reparto. E allora che si fa? Non resta che chiudere.
Ed è quello che si evince da una comunicazione inoltrata ai vertici aziendali e della direzione sanitari dello spoke di Corigliano-Rossano dove, con mestizia, i medici assegnati all’Uoc di Nefrologia e Dialisi hanno annunciato la sospensione dei ricoveri già dallo scorso 3 febbraio.
Una situazione che sembra destinata a perdurare. Perché in queste ore il reparto sta continuando a svuotarsi di degenti fino alla definitiva chiusura di fatto dell’unità ospedaliera. Questo, almeno, fino a quando non si troverà la giusta soluzione per rimodulare adeguatamente i turni del personale medico. Non solo, questa situazione di estremo impasse rischia di ripercuotersi negativamente su tutto il territorio dell’Asp. In quanto l’Uoc di Nefrologia di Corigliano-Rossano è l’unica operante in tutto il territorio dell’azienda provinciale di Cosenza. Insomma, a parte l’attività ambulatoriale, potrebbe venir meno già dalle prossime ore anche la consulenza medica nefrologica in tutti gli ospedali della provincia.
Ovviamente non si tratta di un problema che sorge oggi. Ma, purtroppo, questa è un’altra delle gravi emergenze che si trova ad affrontare l’attuale dirigenza dell’Asp di Cosenza che ha ereditato un macigno di disservizi e una macchina operativa, soprattutto del personale medico, ridotta al lumicino determinata da un lato dalla mancanza materiale di risorse mediche specializzate, che si sta manifestando in tutta la sua catastroficità, e dall’altro dalla mancata effettuazione di concorsi. La nostra sanità è senza futuro. E in mancanza di tale prerogativa – essenziale per il ricambio generazionale – si rischia di lasciare gli ospedali vuoti di identità.