Addio al professore Giorgio Otranto, Corigliano piange uno dei suoi figli più illustri
A 82 anni è mancato dopo un’emorragia cerebrale
CORIGLIANO-ROSSANO - La cultura italiana, calabrese e pugliese piange la scomparsa di Giorgio Otranto, professore ordinario di Storia del cristianesimo della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari. A 82 anni è mancato dopo un’emorragia cerebrale.
È stato uno dei più eminenti storici del cristianesimo in tutto il Paese, nonché fondatore del Centro di studi micaelici e garganici a Monte Sant’Angelo. Il professore Otranto era nato a Corigliano Calabro 82 anni fa, e pur stabilitosi a Bari dove viveva e lavorava, non ha mai interrotto i suoi rapporti con la propria terra natia. Infatti fino a qualche tempo fa, non appena i suoi numerosi e intensi impegni professionali glielo consentivano, veniva nella “sua” Corigliano, nei confronti della quale nutriva un amore filiale.
Il professore Otranto nel corso degli anni ha organizzato a Corigliano, ma anche in altre parti della Calabria iniziative, seminari e convegni proprio per testimoniare vividamente questo suo forte attaccamento alle sue radici calabre.
Ma chi era il professore Giorgio Otranto? È stato uno dei più eminenti storici italiani del cristianesimo. Profondo conoscitore del culto di san Michele Arcangelo, è stato il fondatore – nel 1995 – del Centro di studi micaelici e garganici a Monte Sant’Angelo (Foggia), come sede distaccata del dipartimento di Studi classici e cristiani dell’Università di Bari (iniziativa che gli è valsa anche la cittadinanza onoraria del paese dell’Arcangelo Michele). È stato quindi fra i primi a insistere sulla valorizzazione del Gargano e sull’importanza del santuario di San Michele Arcangelo, come modello esportato in Italia e in Europa nel Medioevo, come accaduto per Mont-Saint-Michel in Francia.
Ma nella sua lunga carriera Giorgio Otranto è stato anche tantissimo altro. La sua attività di ricerca ha avuto inizio negli anni Settanta, come storico dell’esegesi cristiana antica, con particolare attenzione alla ricostruzione della storia delle prime comunità cristiane e dei loro rapporti con ebrei e pagani. In tale ambito si è concentrato anche sulla questione del sacerdozio femminile, aprendo nuove interpretazioni su faccende considerate definitivamente risolte.
È lunghissimo l’elenco delle sue collaborazioni in ambito nazionale e internazionale, delle lezioni svolte agli inizi degli anni Novanta in varie università americane, e soprattutto è importante il segno lasciato con gli studi micaelici: da Monte Sant’Angelo, infatti, ha preso piede la sua attenzione ai santuari, di cui ha studiato tipologie ed evoluzioni, collegandole ai pellegrinaggi e ai loro cambiamenti nel corso dei secoli. È stato quindi presidente della Consulta universitaria per la storia del Cristianesimo e delle Chiese (Cussc, della quale è divenuto poi presidente emerito) oltre che dell’Airs, Associazione internazionale per le ricerche sui santuari. Per la stessa Airs ha curato il volume “Santuari d’Italia” dedicato alla Puglia (insieme con Immacolata Aulisa, edito da De Luca editori d’arte) in cui ha censito 56 santuari dedicati a santi e beati.
Ha inoltre indagato a fondo alcuni aspetti della religiosità popolare in epoca medievale e moderna, soffermandosi particolarmente sulle edicole religiose – anche di Bari vecchia, cui dedicò una mostra nel 1982 – e poi sui culti mariani. Bari è la città di san Nicola, e Giorgio Otranto ha a lungo studiato la figura del vescovo di Myra. L’ha fatto dando vita a una serie di ricerche internazionali che hanno aggregato esperti di tutta Europa, ed è andato oltreoceano fino a sviluppare una collaborazione fra l’Università di Bari e l’Argentina, fondando la collana di studi Sodalitas e realizzando iniziative per il recupero dell’italianità delle comunità di italiani di seconda, terza e quarta generazione residenti in Argentina. In nome di san Nicola ha curato nel 1987 il volume ufficiale del nono centenario della traslazione delle reliquie, “San Nicola di Bari e la sua basilica. Culto, arte, tradizione”.
Non si è fatto certamente attendere il messaggio di cordoglio del sindaco di Bari, Antonio De Caro: «Bari piange la scomparsa di uno studioso, un ricercatore, un accademico, un cittadino appassionato e carismatico: questo era Giorgio Otranto che, sia con la sua attività accademica sia dai banchi del Consiglio comunale, ha dato lustro a questa città» .
«La sua produzione scientifica sulla storia del cristianesimo antico e altomedievale e la sua passione per lo studio dei santuari, dell'evoluzione dei pellegrinaggi e dei rapporti tra pellegrinaggio e santuari tra tarda antichità e Medioevo hanno reso lo studioso e l’ateneo barese un punto di riferimento a livello internazionale. Oltre alla ricerca, Giorgio Otranto si è sempre dedicato con straordinario e costante impegno alla formazione e alla didattica, contribuendo a rendere il dipartimento di Studi classici e cristiani dell’ateneo barese una struttura di eccellenza per la crescita e l'affermazione di tantissimi studiosi e ricercatori. Particolarmente attento alla cooperazione e allo sviluppo delle relazioni internazionali, ha promosso l'accordo di gemellaggio tra la Città di Bari e Mar del Plata in Argentina, approvato dal Consiglio comunale all’unanimità il 22 maggio del 2000. Il suo amore per l’Argentina e per la comunità italiana nel Paese sudamericano è stato il motore di tante iniziative di cooperazione internazionale interuniversitaria. Il suo impegno professionale, la sua militanza civica, il suo amore per la città di Bari e per il culto nicolaiano rimarranno per sempre nei nostri cuori. Alla famiglia il più affettuoso cordoglio mio e dell’intera comunità barese, che gli sarà sempre grata».