Arriva il freddo ma a Trebisacce non si ferma la protesta delle tute verdi: altra notte all'addiaccio
Intanto a seguito della doppia visita del vescovo Savino fatta nei giorni scorsi ai manifestanti, ieri pomeriggio in segno di solidarietà il gruppo scout Trebisacce 2 ha fornito una delle grandi tende jamboree del Reparto
TREBISACCE - Prosegue e non si ferma, nonostante l'arrivo del freddo, la protesta delle tute verdi che anche stanotte hanno presidiato la sede del Consorzio di Bonifica di Trebisacce nel solco della loro vertenza. Rivendicano stipendi (ben 8 mensilità), diritti e dignità gli operai consortili che nella loro battaglia sindacale continuano a ricevere conforto, sostegno e solidarietà.
Nei giorni scorsi, sono state le parole del vescovo di Cassano Jonio, Francesco Savino, a far sentire forte il sentimento di sdegno e dissenso verso la situazione di disagio e precarietà che vivono questi lavoratori. Non solo, proprio il presule, nei giorni a seguire era ritornato sui luoghi della protesta per dissuadere due operai, asserragliati sul tetto dell'ente consortile, dal compiere un gesto estremo. Forti le immagini del vescovo salito a bordo del cestello dei vigili del fuoco per raggiungere i due uomini disperati
Poi le parole scorticanti e urticanti dei segretari regionali dei sindacati confederali, Angelo Sposato (Cgil), Tonino Russo (Cisl) e Santo (Uil) che in una nota congiunta hanno denunciato il vergogno stato di clientelismo e precariato, fomentato dalla politica, che campeggia all'interno degli enti consortili.
È stata una settimana intensa, l'ennesima trascorsa dalle tute verdi davanti ai cancelli del Consorzio di Bonifica "Bacini integrati dello Jonio". Sette giorni di lotta e solidarietà. Come quella dimostrata dagli del gruppo Agesci Trebisacce 2 che proprio ieri sera, rispondendo ad uno dei canoni cardine della legge scout, quello del Servizio, visto l'approssimarsi di un calo delle temperature, accompagnate da pioggia, hanno montato una delle grandi tende Jamboree, utilizzate dal Reparto per le loro attività, nei pressi del presidio, rendendola disponibile ai lavoratori che stanno portando avanti la loro protesta. Che non si fermerà finché non avranno ottenuto i loro diritti.