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«Questa non è scuola» nonni e genitori degli alunni della "Levi" alzano gli scudi contro il dislocamento del plesso

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CORIGLIANO-ROSSANO -  «Dalla Levi niente più si levi» questo lo slogan che campeggiava negli animi di nonni e genitori che stamattina hanno accompagnato i loro ragazzi per il primo giorno di scuola davanti alle porte di un istituto che, purtroppo, non sarà per tutti. Perché tutti non ci entrano! Parte degli alunni delle scuole di viale De Rosis, a Rossano scalo, anche quest'anno dovranno trovare "rifugio" nei locali del plesso distaccato e provvisorio dei "Padri Giuseppini". E questo perché nel corso di tutti questi mesi di pausa estiva nessuno si è preso la briga di riportare gli equilibri allo status quo ante pre-covid. Durante la pandemia molte aule della "Carlo Levi" erano state sventrate per creare nuovi spazi idonei alla "convivenza" tra alunni con l'uintenzione di evitare il contagio. 

Questo ha comportato una riduzione numerica delle classi che oggi non ha più senso. Ne abbiamo parlato in lungo e in largo durante queste settimane e la soluzione adottata dall'Amministrazione comunale e dal sindaco Stasi è stata quella di lasciare tutto com'era stato modificato durante la pandemia. Facendo continuare a vivere la popolazione studentesca nelle stesse condizioni che hanno caratterizzato il periodo dello Stato di Emergenza. Insomma, gli effetti del Covid a Corigliano-Rossano continuano a rimanere in piedi. Nonostante una continua ricerca di normalità.

«Questa non è scuola» dice qualche genitore aggrappato ai cancelli d'ingresso. «Così non si crea comunità e da quanto ne sappiamo i ragazzi saranno costretti a fare il tourn-over nelle aule provvisorie dei "Giuseppini"». Praticamente un po' tutta la popolazione studentesca della "Levi" a turno transiterà da quei locali. «Che non sono al passo con le esigenze della scuola moderna» fa eco una mamma. Pare infatti che le classi allocate nel complesso dell'istituto Murialdo di via Manzoni, un tempo spazio per corsi di formazione professionale, non siano dotate di lavagne Lim e di altri strumenti didattici utili alla formazione. 

E questo accade in attesa che si realizzino i progetti di riqualificazione dello stabile in cui sono ospitate le scuole medie "Levi" e "Roncalli". «Sarà interamente abbattuto - aveva ricordato qualche settimana fa il sindaco Stasi - e ricostruito per dare spazio ad una nuova scuola sicura, efficiente e moderna». Benissimo, ma fino a quando questo progetto non sarà realizzato passerà del tempo e bisogna pensare a quello che è il periodo di transizione. Che a quanto pare - stante anche la protesta di stamani dei genitori - non sarà del tutto facile.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.