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Prima l'oro europeo poi il mondiale: Corigliano-Rossano si coccola il suo campione... visceralmente attaccato alle sue origini

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CORIGLIANO-ROSSANO - «Oggi abbiamo scritto una pagina di storia». Queste le parole di Daniele Lavia scritte sui suoi profili social dopo la splendida e storica vittoria del mondiale a Katowice contro la Polonia.

La sbornia per un mondiale vinto, probabilmente contro ogni pronostico, rimane forte tra gli azzurri dell’ItalVolley. Lontano dai riflettori nazionali, però, c’è anche una città intera, un territorio che palpita d’amore per il suo eroe di casa.

Corigliano-Rossano e la Sibaritide sono orgogliose del loro Daniele.

E in quelle poche e significative parole lasciate in quella notte azzurra sul web c’è tutta l’essenza di questo ragazzone cresciuto tra palloni, studio e buona educazione e innamorato della sua terra di cui va orgoglioso.

Così tenacemente orgoglioso tanto da ispirare il giornalista Maurizio Colantoni - voce narrante degli ultimi mondiali  – che, conoscendo molto bene il Daniele uomo e atleta, ha coniato quell’espressione “Da Rossano con furore” infuocando gli animi dei tifosi ionici e calabresi.

A poco meno di una settimana da quella memorabile notte polacca abbiamo raggiunto telefonicamente il nostro Daniele nazionale. Per lui solo qualche giorno di stop e di meritato riposo prima di riprendere la preparazione tra le fila della Itas Trentino Volley – una delle squadre più forti d’Europa - dove, quest’anno, ad attenderlo ci sarà un altro suo conterraneo, il libero Gabriele Laurenzano. Anche lui di Corigliano-Rossano, di belle speranze e cresciuto tra le fila della Rossano Volley. Stesso percorso di Daniele.

Le emozioni di Lavia rimangono immutate. «Continuiamo a godere – ci dice – tutti insieme di questa vittoria strameritata, abbiamo fatto un mondiale incredibile e speriamo di continuare così».

Nel classico atteggiamento compito, da giovane gentiluomo, che traspare anche dal telefono ed al quale ci ha abituati, Daniele Lavia continua a raccontarci delle sensazioni di quella notte: «Tante, uniche, bellissime e davvero difficili da descrivere». Come quell’abbraccio a fine partita, sul quale hanno indugiato le telecamere della regia internazionale, con papà e mamma giunti nel cuore della Polonia dala Corigliano-Rossano e che hanno seguito il match dalle tribune.

«È stato emozionante – aggiunge – avere loro lì. È stato un po’ come ripagarli di tanto impegno e sacrificio nel corso di questi anni». In realtà per Daniele è un vero crescendo di successi e affermazioni coronate nel corso degli ultimi 12 mesi. L’oro di Polonia è solo un altro passo importante compiuto dopo aver conquistato un altro oro al campionato Europeo a settembre 2021 ed aver conquistato a termine di queolla stessa kermesse il meritatissimo riconoscimento di miglior schiacciatore europeo e nell’ottobre successivo la Supercoppa italiana con la Itas Trentino Volley.

Insomma, un campione vero e proprio, con un talento strepitoso che lo attesta – in questo momento – come uno dei migliori atleti nel panorama mondiale. Che però non dimentica la gavetta e la formazione.

Nel suo parlare, infatti, non manca mai un riferimento a quel mondo che lo ha cresciuto, allevato e portato nel mondo della pallavolo un ragazzo che era nato con il sogno di diventare calciatore. Ci riferiamo alla Volley Rossano che ancora oggi rimane un ambiente straordinario e di eccellenza per la scoperta e la formazione dei giovani talenti. «Ricordo – dice Daniele – il percorso di crescita nella realtà della mia città, nella Volley Rossano, allenamento, lavoro, dedizione e buoni insegnamenti. Se oggi sono qui è anche grazie ai primi passi che ho mosso in quell’ambiente».

Quando rivedremo Daniele a Corigliano-Rossano, tra la sua gente? «Probabilmente ci vorrà ancora tempo – ci dice – perché la Superlega è alle porte e a brevissimo dovrò unirmi al resto della squadra per completare la preparazione pre-campionato. Ma appena avrò la possibilità – sottolinea Lavia – tornerò nella mia città per stare insieme alla mia gente».

Nel frattempo, Daniele, continua a fare furore.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.