Covid-19, di nuovo ambulanze in fila e Pronto soccorso in emergenza
La situazione torna ad essere critica nell'ospedale spoke "Giannettasio" di Corigliano-Rossano dove da inizio pandemia non è mai stata organizzata un'area d'accesso dedicata all'area Covid. Rimane promiscuità e preoccupazione

CORIGLIANO-ROSSANO - La gestione dei casi Covid continua ad avere una organizzazione cervellotica. Con l'aumento delle infezioni (e re-infezioni), in un'anomala ondata estiva, anche negli ospedali spoke di Corigliano-Rossano si è costretti a fare i conti con quel che resta della sanità calabrese. Che già in periodo di pandemia si era dimostrata altamente deficitaria di personale, servizi e capacità di affrontare le diverse ondate del virus e che oggi sembra invece patire i contraccolpi di uno stato di emergenza che, nei fatti, sembra non essere mai cessato.
E mentre al "Compagna" di Corigliano scoppia un cluster nel reparto di Medicina (infettati due medici, tre infermieri, due operatori socio-sanitari e quattro pazienti) al "Giannettasio" di Rossano i guai maggiori continua a patirli il Pronto soccorso, in preda costante all'emergenza. Oggi pomeriggio, davanti al presidio rossanese, si sono riviste nuovamente le ambulanze Covid in fila. Una situazione surreale che pensavamo di non dover più raccontare.
Disorganizzazione (atavica e violenta) che porta, a distanza di quasi tre anni dall'inizio di questa tragedia, a non avere ancora un percorso dedicato che dal Pronto soccorso conduca nelle aree covid-dedicate all'interno del nosocomio, ma anche una complicata gestione dei protocolli. Di aree dedicate ai pazienti positivi nei reparti non ce ne sono e quindi succede, anche a Corigliano-Rossano, che un qualsiasi positivo alla Sars-Cov-2 che arrivi in ospedale per un'altra patologia si trovi a finire nel reparto di Pneumologia.
È così, l'amara realtà: pazienti ammassati (positivi e non) nelle stanze del Pronto soccorso in attesa di essere ricoverati, medici e infermieri diradati (tra questi tanti sono a casa perché infettati dal virus) e condizioni del servizio sanitario al limite dell'impraticabilità. Aspettando tempi migliori