3 ore fa:Albergo diffuso e sviluppo delle aree intere: sabato 26 Daniel Kihlgren al Paolella
48 minuti fa:I Laghi di Sibari in onda su Italia1. Ecco quando
2 ore fa:Agenda urbana 14-20, Avs: «Regione in ritardo di almeno cinque anni. E il centrodestra continua a mentire»
4 ore fa:Carabinieri aggrediti a Rossano, la solidarietà del senatore Rapani
18 minuti fa:Festa della Liberazione, Greco (Italia Viva): «Il ricordo di Papa Francesco si intreccia con i valori della Resistenza»
2 ore fa:Elezioni Rsu, soddisfazione di Ferrone (Cgil) e Casciaro (Fp Cgil): «Dati entusiasmanti»
1 ora fa:Cassano Jonio consegna la civica benemerenza al Maestro Francesco Rodilosso
1 ora fa:Carenza organico Polizia Stradale, il Siulp di Cosenza denuncia: «Situazione insostenibile»
3 ore fa:Documento di Finanza Pubblica, Baldino (M5S) attacca: «Il governo Meloni ha tradito il Sud»
4 ore fa:Centotrenta piccoli studenti invadono la caserma dei Vigili del Fuoco di Co-Ro

Calabroni orientali, la specie autoctona della Calabria e del meridione invade la Capitale

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Se ne sente parlare nelle ultime ore con un certo allarmismo, quasi fosse un insetto alieno, ma la vespa orientale che sta spaventando mezza Italia è una specie autoctona delle regioni meridionali e diffusissima nel territorio della Sibaritide, meglio conosciuta come calabrone orientale.

Le nostre campagne ne sono piene al punto che dal 2017 le segnalazioni di avvistamenti sono notevolmente aumentate. Impossibile non averne viste anche perché la striscia gialla che segna il loro addome resta impressa. Perché spaventano tanto?

Diversi i motivi, oltre alla puntura molto dolorosa e al fatto che il loro areale di distribuzione non tocca le regioni del centro-nord, questi insetti appartenenti alla famiglia Vespidae (Vespe, Calabroni), genere Vespa (veri calabroni) hanno la capacità di distruggere gli alveari, mangiando sia api da miele di cui sono ghiotte così come gli scarafaggi. 

Api che cacciano saccheggiando talvolta intere arnie e anche se non vengono divorate, tendono a non uscire più per paura, annullando quindi la produzione del gustoso nettare.

In caso di tempi magri pur essendo abili cacciatori, si alimentano anche con rifiuti organici come ad esempio carcasse di animali morti, ecco perché molti centri urbani che hanno enormi quantità di rifiuti non raccolti, ne stanno subendo l’invasione.

Il loro sistema sociale è formato dalla regina, le operaie e i fuchi dotati mandibole (mascelle) potenti e affilate e mordono se provocati. Solo le regine e le operaie hanno un ovopositore (tubo di deposizione delle uova modificato) che si estende dalla punta dell’addome che funge da pungiglione.

​I fuchi e le operaie, che costituiscono la maggior parte della colonia, sono più piccoli della regina, molto attivi durante i periodi di intensa luce solare, per questo motivo gli esemplari volano di preferenza nelle ore centrali della giornata, anche in giorni caldissimi.

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive