Sulla strada del Patire c'è un'Apocalisse annunciata
Alberi sradicati, incuria istituzionale e rimpallo di responsabilità: la Provincia di Cosenza, la Regione Calabria e il Comune di C-Ro lasciano una "polveriera" pronta a esplodere tra il degrado e il rischio incendio

CORIGLIANO-ROSSANO - Vergogna, vergogna, vergogna! La strada provinciale 194 del Patire, arteria vitale per il turismo e custode di tesori inestimabili, è diventata il simbolo lampante dell'incuria e del rimpallo di responsabilità che affliggono il nostro territorio: la guerra fratricida tra livelli istituzionali che colpisce, inesorabilmente, cittadini e patrimonio comune. La situazione è gravissima e, come più volte denunciato dall'Eco dello Jonio, si trascina da anni, raggiungendo - oggi - livelli di degrado inauditi che minacciano, in un'orizzonte nemmeno troppo lontano, una vera e propria catastrofe ambientale e culturale.
Le immagini che vedete sono state scattate a gennaio scorso, all'indomani dell'abbondante nevicata. Parlano chiaro: la SP194 è invasa da un cimitero di alberi di pino e abete abbattuti dalla neve. La cosiddetta "potatura naturale" che in realtà ha messo in luce tutte le fragilità di un ecosistema abbandonato a sé stesso.
La neve ha sì svolto il suo ruolo, ma il principale fattore di distruzione è stato la cronica noncuranza delle istituzioni, dal Comune di Corigliano-Rossano alla Regione Calabria passando per la Provincia di Cosenza, che in quei boschi non ci mettono piede da una vita.
Non solo il sottobosco è privo di manutenzione da quasi due decenni - e nel frattempo si è trasformato in una polveriera - ma oggi è a rischio distruzione anche il millenario castagneto dell'oasi naturale dei Giganti di Cozzo del Pesco, patrimonio naturale di inestimabile valore, anch'esso lasciato al suo destino.
Un presidio inesistente e la paralisi di Calabria Verde
Il dramma è amplificato dall'assenza di un presidio costante e persistente dei boschi calabresi. Dopo la chiusura dell'esperienza degli operai forestali, l'Agenzia Calabria Verde, pur con le sue encomiabili intenzioni, si trova a operare in condizioni di oggettiva difficoltà: da sola può poco o nulla senza grandi risorse umane. Un vuoto di controllo e prevenzione che si traduce in un'allarmante vulnerabilità del territorio.
Il rimpallo di competenze: «La Provincia avrebbe dovuto agire»
La vicenda è stata oggetto di alcune segnalazioni del senatore Ernesto Rapani. «Ho contattato prima il vice presidente della Provincia di Cosenza e poi la presidente stessa per sollecitare un immediato ripristino della carreggiata», ha dichiarato il Senatore. La risposta ricevuta, tuttavia, è stata sconcertante: «Mi è stato risposto - sottolinea - che la competenza dei detriti che cadono per strada è di competenza del demanio, quindi del Comune di Corigliano-Rossano in questo caso, perché il terreno tutto intorno è demaniale (quindi anche gli alberi abbattuti, ndr)».
Una giustificazione paradossale che è risultata tale anche allo stesso parlamentare. «Non è una risposta esaustiva - sottolinea il senatore di Fratelli d'Italia - perché in circostanze come questa la provincia avrebbe dovuto sollecitare il Comune e in caso di insolvenza del Comune avrebbe dovuto provvedere a fare i lavori per poi addebitarli al Comune stesso». Allora, la domanda che rimane sospesa nell'aria del Patire è perché la Provincia non abbia provveduto ad attuare questa procedura!
Soldi per Immobili, abbandono per le Strade: un paradosso tutto cosentino
La retorica della Provincia senza soldi post-Riforma Del Rio stride clamorosamente con le scelte di spesa. Risulta, infatti, che la stessa provincia di Cosenza, proprio nel momento in cui sulla SP194 cadevano gli alberi, abbia speso soldi (tanti soldini) per acquistare immobili. Tutto questo nel mentre le strade vengono lasciate in queste condizioni vergognose.
Un danno potenzialmente mortale: il rischio incendi
In realtà, l'aspetto più agghiacciante di questa negligenza è il pericolo imminente. Quei tronchi d'albero caduti a gennaio, infatti, oggi completamente secchi, rappresentano il corroborante ideale per eventuali incendi. Un rogo in quell'area della montagna di Corigliano-Rossano non sarebbe un incidente, ma una vera e propria apocalisse.
Le conseguenze sarebbero devastanti: la distruzione dei Giganti di Cozzo del Pesco, un patrimonio naturale che - come ricordavamo - sta già soffrendo per la noncuranza; e la minaccia diretta all'antica Abbazia del Patire e a tutto il suo complesso monumentale.
L'inerzia istituzionale non è più tollerabile. La SP194 del Patire non è solo una strada oggi è una minaccia che inibisce l'economia turistica e che potrebbe scatenare un danno irrimediabile al patrimonio boschivo. Noi ci auguriamo non accada nulla ma qualora dovesse succedere l'irrimediabile le responsabilità sarebbero chiare e cristalline. Vergognatevi!