17 ore fa:Soget trasloca all’ex Ospedale: «Scelta superficiale dell’Esecutivo Stasi»
11 ore fa:Il "passaggio" di Leone XIV da Rossano: «Ci affiancò nella fondazione del monastero»
15 ore fa:Il Polo Arberesh di Lungo vince l'edizione per la Calabria del concorso 'latuaidedimpresa'
18 ore fa:Centri d'accoglienza in Calabria, la gestione «irrazionale colpisce anche i minori soli»
14 ore fa:Flavio Stasi: «Servono risorse da storicizzare, non scaricabarili»
17 ore fa:Polo sportivo del Brillia, Straface: «Abbandonato al degrado»
15 ore fa:«La stabilizzazione dei Tis non può essere a carico dei Comuni»
18 ore fa:Fave, guanciale e pecorino crotonese: ecco come si emoziona il turista
13 ore fa:Le Lampare Bjc si scagliano contro «Il capitolato che non c'è»
14 ore fa:Treni ibridi in Calabria: all’appello mancano ancora i 6 Blues previsti per il 2024

Alfonso Agnino, il cardiochirurgo di origini calabresi registra un altro primato internazionale

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - L’Intelligenza Artificiale si fa sempre più strada all’interno della sanità italiana che, tiene il passo con gli standard mondiali, anche attraverso l’instancabile lavoro di ricercatori, scienziati e medici.

Tra questi spicca Alfonso Agnino cardiochirurgo di origini calabresi, responsabile della Cardiochirurgia Robotica dell’ospedale Humanitas-Gavazzeni di Bergamo, che già nel 2021 aveva eseguito il primo intervento di cardiochirurgia robotica d’Europa in telementoring, vale a dire in collegamento con l’Universita’ di Rennes.

Alla ribalta della cronaca il professor Agnino è ritornato per un altro primato, questa volta mondiale, in quanto ha eseguito il primo intervento di cardiochirurgia utilizzando gli smartglasses, gli occhiali provenienti dalla tecnologia militare, utilizzati insieme al robot “Da Vinci” per un intervento di bypass coronarico, a cuore battente, in regime di cardiochirurgia robotica.

L’operazione eseguita dal chirurgo originario dello Jonio cosentino, in collegamento attraverso piattaforma digitale dedicata, con il professor Wouter Oosterlink, da Leuven, seduto nel suo studio dell’Università “Sacro Cuore” della città belga.

Il paziente è stato estubato in sala operatoria ed il decorso si è presentato privo di complicanze.

«Si è generata un’interazione immediata, costante e concreta – spiega Agnino – in tempo e in modalità sincrona sotto tutto i punti di vista, tranne forse quello materiale, ma direi nemmeno. Il prof. Oosterlink è stato, infatti, “percepito” anche come fisicamente presente in sala operatoria, materializzato appunto in un ologramma proiettato all’interno del visore. Davvero così. È stata un’operazione in un certo senso storica, che ha messo in comunicazione diretta professionisti della cardiochirurgia distanti migliaia di km, attraverso l’interazione dei più sofisticati sistemi tecnologici oggi a nostra disposizione, gli smartglasses e il robot. Una soluzione al limite del nostro mondo virtuale, con la materializzazione del professionista esterno, risultato partecipe attivo dell’intervento e del nostro impiego dei joystick della consolle del robot. Da qui a breve, ci attendiamo un’altra rivoluzione: la capacità di prendere in mano le manovre del robot da un altro robot gemello che potrà così “operare” da un’altra parte del mondo. Sarà presto realtà, dunque, la possibilità di fare operazioni a 4 mani, anzi a 8, considerando i 2 joystick disponibili per ogni robot, con le sue\nostre mani bioniche capaci di ‘manovre’ perfette, come ruotare a 360 gradi senza alcun tremolio, con una precisione assoluta che permette anche di invertire le mani, con la destra come fosse la sinistra e viceversa. La rivoluzione è epocale, e non solo pratica, chirurgica, interventistica, quanto anche di metodologia e di teaching, di formazione e insegnamento. Noi medici abbiamo l’obbligo morale, ancor prima che istituzionale, di formare le nuove generazioni che un domani saranno chiamate a curare noi, i nostri figli, i nostri nipoti. Sono enormi anche in questo senso le prospettive e le opportunità che questa nuova tecnologia potrà offrire in termini di apprendimento, formazione, specializzazione».

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive