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Tra cartelle esattoriali in arrivo e aumento dei tassi d'interesse, che fine farà la Calabria?

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CORIGLIANO-ROSSANO - Il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Enrico Maria Ruffini, in diverse dichiarazioni pubbliche, ha affermato: «Il magazzino dei crediti non riscossi attualmente ha sfondato il tetto dei 1.100 miliardi di euro. Siamo l'unico Paese del mondo Occidentale ad avere un magazzino di crediti di 22 anni. Un magazzino così, è ingestibile».

Da queste dichiarazioni passate sotto-traccia, ci si chiede come si possa recuperare l’ammontare delle tasse non pagate all’Erario da ben 21 anni, in poco tempo. Soprattutto se la cifra corrisponde a quasi la metà del debito pubblico italiano.

Preoccupante il fatto che le cartelle esattoriali, visto il bisogno che le casse dello Stato hanno, di essere riempite, iniziano ad essere recapitate alle famiglie italiane. Il problema è ancora più amplificato dalla crisi economica, acuita dal covid, che soffoca le imprese. Inoltre la morsa al credito disposta dalla della Bce, con l’aumento, per ora minimo, dei tassi d’interesse non lascia margine di manovra ai cittadini.

Le dichiarazioni di Matteo Salvini, riportate dal commissario regione Calabria della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno, in un comunicato stampa, sono chiare: «Bloccare, rottamare, rateizzare le cartelle esattoriali impossibili da pagare. Sarebbe un atto di giustizia nei confronti di milioni di italiani che rischiano di perdere tutto. A maggior ragione dopo i danni - e l'aumento dei costi- causati da guerra e pandemia».

La lega d’altro canto, da tempo chiede di regolarizzare la posizione fiscale degli italiani, per permettere loro di ricominciare un percorso di ripresa in modo sereno e non già in perdita, quello della pace fiscale.

Saccomanno contestualizza i problemi dovuti alla pressione fiscale e all’incontenibile credito erariale, alla difficile situazione economica della Calabria, alle prese con una valanga di cartelle in arrivo: «Come si può pensare che una regione come la Calabria, con il più basso reddito nazionale, di appena superiore ai mille euro, e con tanti pensionali con un reddito al di sotto dei mille euro possano pagarle? Una vera follia che certamente porterà altri danni e che peggiorerà la vita dei cittadini, con distruzione anche di quelle piccole attività che erano partite nella speranza di poter recuperare un minimo di attività e reddito dopo la catastrofe che ha colpito il mondo, l'Italia e la nostra regione».

Ma si sa che i conti di bilancio, devono essere sempre in pareggio, per cui se le casse dello Stato devono essere riempite e anche vero che i portafogli degli italiani sono già troppo alleggeriti, per cui ci chiediamo: se da un lato le misure contro l’inflazione tendono a rastrellare la moneta in circolazione e il circuito economico è sempre più stagnante, come si potranno pagare i debiti erariali?

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive