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Spoke Co-Ro, i numeri non tornano: “spariti” 7 infermieri dai Pronto soccorso

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CORIGLIANO-ROSSANO – Se è vero, come affermava Pitagora, che i numeri regnano sull’universo, per la stessa teoria inversamente proporzionale negli ospedali spoke di Corigliano-Rossano è il caos totale. Tutta colpa dei numeri… che non tornano e che a Cosenza dicono una cosa e poi nella realtà delle corsie ospedaliere restituiscono un’altra realtà. È il caso della ormai solita e tormentata unità operativa complessa di Pronto soccorso del “Giannettasio” di Rossano e quella di supporto del “Compagna” di Corigliano. All’appello, tra l’uno e l’altro presidio, mancherebbero ben 9 medici e addirittura 13 infermieri. Questo almeno da quanto si apprende da una relazione, dai toni duri, che il direttore dell’Uoc di Medicina d’urgenza, Natale Straface, ha inviato ieri mattina alla direzione generale dell’Asp di Cosenza.

A Straface, infatti, non sono andati proprio giù i “numeri” sulla composizione del personale in forza ai Ps di Co-Ro, dati dal commissario La Regina, per il tramite della Regione Calabria, in risposta ad un’interrogazione del consigliere regionale capogruppo del Movimento 5 stelle, Davide Tavernise, (ne abbiamo parlato qui). In realtà da quella dettagliata relazione dell’ufficio commissariale si evinceva che le cose nella landa desolata sanitaria di Corigliano-Rossano probabilmente si sarebbero messe a posto di lì a poco. Soprattutto facendo fede agli impegni, già assunti nel blitz del febbraio scorso proprio al “Giannettasio” (ne abbiamo parlato qui), sul rapido sblocco delle graduatorie per l’assunzione di infermieri e operatori socio-sanitari. Ora, gli ausiliari sarebbero arrivati ma a quanto pare di nuovi infermieri non c’è nemmeno l’ombra. Eppure sulle carte dell’Asp risultano. Per l’esattezza ne sono assegnati 22 su Rossano e 14 su Corigliano.

«La relazione inviata in risposta all’interrogazione consiliare risulta non solo non aggiornata per la dotazione organica ma inadeguata, superficiale e carente di elementi che caratterizzano una attività di pronto soccorso». Queste le parole di Straface nella sua missiva al Commissario che chiosano su una situazione che - al contrario di quanto emerso dai numeri messi sulla carta - in corsia è sempre più drammatica.

I numeri «reali» del pronto soccorso di Rossano

Gli infermieri in servizio in Pronto soccorso a Rossano «sono appena 16 e non 21 come da relazione Asp». Questo è quello che scrive sempre Straface che poi articola, facendo l’elenco delle defezioni: «un infermiere è andato in pensione e non è stato mai sostituito; una infermiera è in gestazione e non è stata sostituita; altri due infermieri sono stati trasferiti e non sostituito; un altro infermiere è assente da mese per una lunga malattia e, ancora, un’altra unità è assente da tantissimo tempo».

«Pertanto – aggiunge Straface – sono necessari a regime 5 infermieri per colmare la carenza del pronto soccorso e triage e ulteriori 3 infermieri per l’attività di osservazione breve e intensiva». E questo perché il pronto soccorso di Rossano è anche sede di dipartimento di emergenza nonché punto di accesso dei percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali per patologie tempo dipendenti, respiratorie, cardiologiche, traumatologiche, chirurgiche e di recente anche pronto soccorso con accesso Covid (ma ancora con aree promiscue!).

E non se la passerebbe meglio nemmeno il reparto medico. «Stessa situazione ancora più disastrosa e grave» scrive ancora Straface nella sua lunga missiva di rimostranze all’Asp di Cosenza. I medici turnisti in attività sarebbero soltanto 6 con due medici di supporto non idonei per la turnazione in pronto soccorso, «con una carenza di 5 medici di pronto soccorso (sulla programmazione ne sono previsti 11) e di 2 medici per l’osservazione breve intensiva (di recente tre medici sono stati allontanati per inidoneità e non sostituiti)».

I numeri del pronto soccorso di Corigliano

 Anche al “Compagna” le discasie tra le carte e la realtà sembrerebbero evidenti. Anzi. Qui mancherebbero all’appello, a parere di Straface, 5 infermieri, «anche per la necessità di attivare il servizio triage», e 2 medici. «Le informazioni riportate in risposta all’interrogazione della deputazione politica – sottolinea ancora il dirigente della medicina di urgenza dello spoke di Co-Ro – sono inesatte e con dati non corrispondenti alla realtà… Sono andati via in poco tempo 7 medici e non sostituiti e non risultano atti o bandi per la ricerca di medici da parte dell’attuale amministrazione, con concorso datato e per il quale da tempo – ricorda ancora Straface – ho chiesto senza esito la riapertura dei termini». Anche perché l’ultima assunzione di un medico in pronto soccorso è avvenuta oltre 5 anni fa.

Ora, al netto della veridicità delle parole e dei “numeri” dati da Straface, che non possono essere smentiti perché facilmente riscontrabili nella realtà, viene da chiedersi che fine abbia fatto il nuovo personale assunto.

Dicevamo che il rinforzo di nuovi operatori socio-sanitari c’è stato nelle settimane scorse e, parallelamente ad esso, era atteso anche quello di nuovi infermieri (l’assunzione di nuovo personale medico ha trafile più lunghe e complesse). Nuovi infermieri che, sempre dalle rassicurazioni fatte dell’Asp (leggi qui), sarebbero dovuti già arrivare. Che fine hanno fatto? Dove sono finiti?    

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.