Nuovo ospedale della Sibaritide, varato il primo colonnato strutturale: l'immobile prende forma - FOTO E VIDEO
A Maggio, poi, saranno installati gli impalcati in elevazione e quindi saranno posate le strutture prefabbricate. Tempi in linea con il cronoprogramma: l'opera deve essere realizzata e consegnata entro il primo semestre 2024
CORIGLIANO-ROSSANO - I cantieri del nuovo ospedale della Sibaritide che sta sorgendo in contrada Insiti, nell'area baricentrica di Corigliano-Rossano, continuano a lavorare a ritmi serrati. Proprio ieri mattina, infatti, è stato effettuato il primo varo tecnico del colonnato strutturale (lato nord) del nascente nosocomio e già nella prima settimana di maggio dovrebbe essere completata l'installazione degli impalcati e, quindi, messe in posa le strutture prefabbricate.
Si procede a ritmi serrati e senza sosta con tempi di realizzazione (finalmente) europei. Non solo, sempre dal prossimo mese è previsto un potenziamento considerevole delle maestranze di alta specializzazione per l'assemblaggio dei prefabbricati e delle strutture in altura. Anche perché, come dicevamo in un precedente articolo, il nuovo ospedale verrà su come un Lego (ne abbiamo parlato qui).
Sono sicuramente giorni concitati e di grande fermento per il project manager, l'ingegnere Domenico Petrone, della società concessionaria D'Agostino alle prese con il coordinamento della complessa e delicata serie di interventi che occorre compiere per far sì che la struttura venga su senza problemi. Da quanto abbiamo avuto modo di apprendere nel corso di questa lunga inchiesta sulle fasi realizzative del nuovo ospedale di Insiti, l'immobile - iper tecnologico - si costruisce "tutto insieme". Quasi tutte le fasi del passaggio, dalla posa del calcestruzzo per finire al cablaggio, avviene quasi simultaneamente. Quindi è vietato sbagliare.
Ancora, nei prossimi giorni e probabilmente per tutta l'estate e fino all'autunno ci sarà una grande movimentazione di mezzi pesanti che trasporteranno di volta in volta le strutture, prefabbricate negli stabilimenti di Tecnostrutture di Noventa di Piave (leggi qui), fino a Corigliano-Rossano.