Gli italiani anche in Moldavia a dar aiuto ai profughi ucraini
Anche se il rischio dell'invasione russa è sempre più pressante la Moldavia accoglie migliaia di rifugiati e le organizzazione italiane sono in prima linea
CORIGLIANO-ROSSANO – La Moldavia a rischio guerra, se ne parla sempre di più sui mezzi d’informazione. E come sempre, gli italiani sono presenti sul territorio per dare rifugio e aiuto ai profughi ucraini che varcano il confine verso la salvezza.
Dall’ambasciatore italiano Lorenzo Tomassoni che, anche se lontano dai riflettori mediatici, si sta dando parecchio da fare dal punto di vista umanitario, all’accoglienza delle organizzazioni cattoliche, prima fra tutte quella guidata dal vescovo Anton Cosa che ha dato disposizione di trasformare le parrocchie in centro d’accoglienza per i profughi. Così come riporta il quotidiano l’Avvenire, anche i volontari di Emergency sono in prima linea.
Proprio nel quotidiano sopra citato, vengono riportate testimonianze interessanti che ricordano la vicenda di Yuri, il gelataio ucraino, residente in Italia, a Corigliano-Rossano precisamente da quasi vent’anni, bloccato in Ucraina in attesa di essere chiamato al fronte.
Il quotidiano del Vaticano infatti, offre informazioni interessanti a proposito di uomini ucraini che, arrivati al confine con la Moldavia, vengono bloccati dai militari di dogana ucraini, in quanto devono arruolarsi e combattere. Ragion per cui al confine moldavo si vedono tanti nuclei familiari dividersi.
Unica eccezione, a quanto pare, i padri di famiglia con almeno tre figli, questi sono ufficiosamente autorizzati a mettere piede in terra moldava.
Centomila profughi arrivati in questi giorni e molte migliaia di passaggio, per raggiungere la Romania. Infatti la Moldavia è la nazione confinante sì con l’Ucraina, ma anche la Repubblica della Transnistria, autoproclamatasi indipendente dal 1990, de facto sotto influenza della Russia che sostiene l’enclave finanziariamente e ha sul territorio una base militare con millecinquecento truppe e il maggior deposito di munizioni dell’Europa orientale, a Cobasna, con 22 tonnellate di munizioni.
Chiaramente la posizione della Moldavia è tutta a favore dell’Ue e di Kiev ma è anche vero che, in base alle risorse che questo Paese detiene, finanziarie e belliche, potrebbe essere il prossimo obiettivo dell’avanzata di Vladimir Putin.