Rifiuti, crisi nera: convenzioni saltate… e ora si è dimesso anche il direttore dell’Ato Cosenza
Oggi nuovo stop a Bucita. Questa volta il problema è con Calabria Maceri che non ritirato gli scarti da conferire in discarica. Anche in questo caso si tratta di problemi economici? Ma ora arrivano anche i problemi amministrativi
CORIGLIANO-ROSSANO – Un altro stop nell’impianto di conferimento di Bucita. Questa volta, però, i problemi non sono più sull’entrata dei compattatori, bensì sull’uscita degli scarti da smaltire.
Nei giorni scorsi vi avevamo raccontato dei problemi che erano sorti con l’azienda che gestisce l’impianto consortile di Corigliano-Rossano, la quale aveva chiuso i cancelli per mancanza di liquidità dovuta al mancato incasso dei pagamenti da parte degli enti creditori (l’Ato Cosenza).
Problema, questo, che pare sia stato in qualche modo superato. Permane, però, un altro in inghippo e che oggi è ri-emerso in tutto il suo fragore: non si sa come smaltire gli scarti. Infatti, proprio oggi pomeriggio, erano attesi a Bucita i Tir dell’azienda Calabria Maceri di Rende che avrebbero dovuto ritirare le tonnellate di scarti da mandare al macero. Quei Tir, però, non sono arrivati costringendo il gestore di Bucita a fermare tutte le linee.
Cosa è successo non si sa. Presumibilmente il problema nasce sempre dall’incapacità di trovare un sito di stoccaggio (discarica) in Calabria e, in ultima ratio, anche di trovare le risorse necessarie per smaltire i rifiuti fuori dalla Calabria. Di soldi, a quanto pare, i comuni non ne hanno più e quelli che hanno messo nelle casse dell’Ato sono stati quasi totalmente utilizzati per pagare i debiti pregressi con le varie aziende fornitrici dei servizi e per inviare, tra l’estate e l’autunno scorso, i rifiuti all’estero.
Quindi, c’è un blocco totale sulla “linea” di gestione degli scarti che oggi viene aggravato da un altro avvenimento di natura amministrativa. In questi giorni, infatti, si è dimesso il direttore dell’Ufficio Comune dell’Ato Cosenza, Renata Veltri. Chi è? Si tratta in sostanza di chi gestisce tecnicamente, per conto dei comuni afferenti all’Ambito territoriale ottimale, la trafila della monnezza. Se n’è andato, presentando dimissioni irrevocabili a partire da ieri, per impegni personali e professionali.
Senza una figura apicale di gestione amministrativa è immaginabile che tutto ora diventi più difficile, soprattutto quando si deve far camminare un elefante su un sottilissimo pavimento di cristallo. Anche perché i tempi per individuare una nuova figura dirigenziale non saranno di certo brevi. Facile immaginare, allora, che la questione – obtorto collo – dovrà essere affrontata di petto dalla Regione Calabria. La quale, in supplenza alle mancanze dell’Ato Cosenza, dovrà redimere l’intricata matassa dell’emergenza rifiuti che in provincia di Cosenza sta diventando sempre più assurda e paradossale. Certamente, che sia la Regione o i Comuni, bisogna trovare una soluzione… possibilmente definitiva