Attacchi informatici alla Russia: Anonymous mette in crisi l'Impero di Putin
Un movimento nato nel 2003 che fa tremare capi di stato e governi e ora anche la Russia: chi è Anonymous
CORIGLIANO-ROSSANO – Sembrano personaggi da film thriller gli attivisti di Anonymous, di cui sentiamo parlare da tempo, soprattutto oggi, perché autori degli attacchi hacker che stanno mettendo in ginocchio la Russia.
Loro, la guerra l’hanno davvero dichiarata al Paese degli Zar, ma in rete il 25 febbraio, con un post nel loro sito, promettendo attacchi informatici su tutti i fronti. Detto fatto. L’ultimo qualche ora fa ai danni delle agenzie stampa russe tra cui la Tass e i quotidiani Kommersant e Izvestia.
Ma l’elenco è ancora più lungo, dai dati rubati al Ministero della Difesa russo fino a rendere irraggiungibili circa 300 siti internet di compagnie, banche e media statali russi, tra cui quelli dei colossi energetici Gazprom, Lukoil e Rosneft.
Ma cos’è Anonymous? Cerchiamo di capirlo. Nasce nel 2003 in rete e si è sviluppato nella imageboard di lingua inglese 4chan. Il nick Anonymous veniva assegnato ai visitatori che commentavano senza identificarsi, le immagini postate in rete. Proprio l’anonimato ben presto divenne l’emblema di un collettivo di individui in lotta contro ingiustizie e poteri forti in tutto il mondo, così si definiscono.
In realtà pensiamo che più che un collettivo di hacker, quello di Anonymous sia un vero e proprio fenomeno e non è ben comprensibile la portata e la natura, perché ci rendiamo conto che il limite tra la difesa dei diritti umani e la manipolazione di massa è davvero sottile, troppo, se prendiamo in considerazione il fatto che in rete, siamo tutti vulnerabili.
Tra i casi più eclatanti ricordiamo l’attacco a Scientology, la campagna contro le censure a WikiLeaks e quella a favore delle primavere arabe scoppiate nel 2011. Guerra aperta fatta anche all’Isis e ora in ultimo alla Russia.
Dietro la maschera di Guy Fawkes (emblema del movimento), il cospiratore inglese che nel 1605 tentò di fare esplodere il Parlamento inglese e resa famosa dal film “V per Vendetta” del 2005, ancora nessuno sa bene chi si nasconda, certo è che il gruppo di hacker ha reso poco tranquilli i sonni della Cia, Interpol, senza risparmiare capi di stato e di governo di tutto il mondo.
Resta comunque inopinabile un dato di fatto, che gli attacchi informatici di Anonymous sembrano mettere in seria difficoltà Putin e il suo entourage. Che siano più efficaci delle armi diplomatiche messe in campo dalla diplomazia internazionale finora per evitare la guerra russo-ucraina?